sabato, maggio 19, 2018

il Santuario del libro di Gerusalemme

Nei giorni scorsi Il Secolo XIX riportava una notizia che il ritrovamento di nuovi papiri a Qumran era frutto anche del lavoro di ricercatori genovesi. Nell'articolo non si faceva menzione della scoperta dei Rotoli del Mar Morto conservati presso il Santuario del Libro di Gerusalemme.

Dato che io ho visitato sia i resti archeologici di Qumran che il museo di Israele dove è ubicato il Santuario del libro voglio qui parlarne.

Il Museo d’Israele a Gerusalemme è il più importante museo in Israele ed uno dei più prestigiosi al mondo. Una sezione di questo importante museo ospita, a mio parere, uno dei santuari più affascinanti della civiltà e cultura umana: il Santuario del libro. Riconoscibile da una particolare cupola bianca, che ricorda il coperchio di un vaso -rimando ai contenitori all'interno dei quali vennero rinvenuti i preziosi rotoli- il Santuario del Libro raccoglie reperti archeologici di rilievo, preziosi manoscritti e soprattutto i Rotoli del Mar Morto; i famosi rotoli rinvenuti in una grotta a Qumran nel 1947.

I rotoli consistono in fogli di pelle arrotolata di varie dimensioni che vanno dal piccolo rotolo di Abacuc (141x13 cm) al rotolo di Isaia (25 cm x 15 mt). Scritti con inchiostro vegetale con calligrafia nettissima e quasi priva di errori, hanno sempre delle correzioni a margine. La formattazione del testo lascia stupefatti: questo ha la forma di pagina di un libro che possiamo vedere oggi. Ogni colonna è attentamente marcata ai margini da una immaginaria linea verticale ed i diversi capitoli sono separati da uno spazio bianco. In uno spazio circolare si possono osservare, dietro teche di vetro, i rotoli e le pergamene antiche che testimoniano la nascita del libro in senso lato. Oltre a questi testi sono conservati gli altri scritti interni alla comunità: rotolo del Tempio con la descrizione del Tempio ideale, Regola della guerra, Inni e preghiere e commenti a libri della Bibbia.

Un vero santuario della cultura, della tramandazione del nostro sapere.

I rotoli, che hanno una datazione sicura che va dal II sec. a.C. al primo d.C., sono in buono stato poiché rinvenuti racchiusi in anfore; insieme ad essi sono state trovate anche monete dell'epoca. Essi sono i più antichi manoscritti della Bibbia.

La cupola dell’edificio ricorda il coperchio di un vaso, ed è stata progettata in questo modo volutamente, come rimando ai contenitori all’interno dei quali vennero rinvenuti i preziosi rotoli. All'esterno del 'Santuario del libro', il bianco della cupola poi contrasta con un grande monolite di basalto nero; insieme rappresentano una la luce e l'altro l'oscurità: due capisaldi della religiosità di ogni tempo.

Il Museo di Israele che si estende su una superficie di 50.000 metri quadrati, ospita una collezione permanente “enciclopedica”, composta da varie sezioni: Archeologia, Arte Ebraica, Arte classica Europea, Impressionismo, Arte Moderna, design e architettura, tutte rappresentate al massimo livello. Questo museo con tutte le sue sfacettature si potrebbe definire il momento più intenso di incontro tra il materiale e lo spirituale.

Io ho avuto l'occasione di visitare questo Museo di Israele – fondato nel 1965- nel 2011, ovvero un anno dopo il suo sostanziale rinnovamento avvenuto nel 2010, e posso confermare le grandi emozioni provate nell'immergermi nei vari spazi offerti alla visita.

Qui sotto c'è il link al sito web dove è possibile 'sfogliare' i rotoli

http://dss.collections.imj.org.il/isaiah

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