martedì, marzo 30, 2010

La Padania esiste?


E la Padania? Allora esiste? Io che ho sempre pensato alla Padania come una forzatura ideologica, meglio dire una grande balla per far passare una identificazione che non ha basi né culturali né geografiche, ora con questa avanzata politica della Lega Nord dovrò ricredermi? La Padania esiste?
Eppure continuo a considerare la Lega Nord con i suoi protagonisti una iattura.
Continuo a vedere nei personaggi della Lega delle maschere di una commedia tragica e ridicola insieme: il torvo Bossi, Il ghignate Castelli, il rubizzo Calderoli, l'insultante Borghezio, gli sceriffi 'cristiani' Tosi e Gentilini...
Tutti recitano un dramma che non è solo padano, ma è italiano. A fare l'impresario teatrale di questa commedia è un altro padano: un imprenditore che -come sostiene lo storico Antonio Gibelli nel libro: Berlusconi passato alla storia- ha creato uno schieramento, nella somma talora antinomica delle diverse componenti tenute assieme dalla potenza economica e mediatica del leader nonché dalla sua personalità esuberante, ha avuto la capacità di incoraggiare, interpretare e dare uno sbocco agli umori serpeggianti nella società italiana all’uscita del decennio ottanta: una sorte di rivolta dei ceti medi, fatta di antifiscalismo, di modelli di vita edonistici, di antipolitica, di fastidio per le regole, conditi da un anticomunismo archetipico postumo a forte timbro rivendicativo.
Oggi all'indomani delle elezioni regionali devo pensare che Berlusconi passerà alla storia attraverso la dicitura di una 'età berlusconiana'; un'età che sarà di per sé l'età della fine dell'Italia. Rimarrà forte -si fa per dire- allora la Padania.
Con l'antica paura della miseria, che il Veneto ha conosciuto bene, si rischia di perdere la propria storia e l'anima migliore, raccontata da scrittori come Fernando Bandini, Luigi Meneghello, Mario Rigoni Stern e Andrea Zanzotto.

giovedì, marzo 25, 2010

verso il fascismo?

Berlusconi dal palco di piazza San Giovanni, dopo avere detto che il suo governo sconfiggerà il cancro e insultato come sempre avversari e magistrati, ha annunciato grandi riforme. Lui farà le riforme con la gente e che fra tre anni si voteranno insieme alle elezioni politiche. Avremo una nuova e diversa Costituzione.
Articolo uno della nuova Costituzione: l’eletto dal popolo ha tutto il potere. Se l’eletto dal popolo si chiamerà Presidente della Repubblica o Primo ministro a Berlusconi interessa poco. Ha detto che lo farà decidere al popolo dei gazebo, allo stesso modo in cui il popolo si pronunciò sulla scelta 'Popolo o partito della Libertà'. Non è una battuta quella del premier, ci crede davvero che il popolo si consulti e si esprima così.
Articolo due della nuova Costituzione: la grande riforma della Giustizia. Questo è un paese dalla democrazia mutilata, pensate: 'noi facciamo una legge e i giudici la mandano alla Corte Costituzionale e la Corte la boccia'. Per evitare nel futuro simili queste mutilazioni i giudici della Corte non saranno più 'di sinistra'. Soprattutto però non sarà più possibile che il potere politico sia limitato e controllato da altri poteri. Nella grande riforma della Giustizia poi si metterà mano alla 'obbligatorietà della azione penale'. Oggi i magistrati sono almeno in teoria obbligati dalla legge a perseguire ogni tipo e modalità di reato di cui vengono a conoscenza. Domani, con la grande riforma, non sarà più così. I giudici non potranno più scegliere di testa loro, ma riceveranno direttive e indirizzi generali su quali reati perseguire dal Governo.
Ora chiedo agli italiani di buon senso -che so che ci sono- non è che siamo alle soglie di un nuovo fascismo?

martedì, marzo 16, 2010

La crisi non c'è

Si può dire quello che si vuole, ma visto l'aumento di reddito conseguito lo scorso anno del premier, si capisce perchè lui continui a sostenere che la crisi non c'è.
Con ottimismo e buona volontà Berlusconi ha dimostrato che si può arrivare a possedere televisioni, giornali, banche, assicurazioni, radio...
Attenti però poiché insieme bisogna entrare in politica, creare paura dei clandestini, degli immigrati, dei giudici, dello Stato di Polizia, della sinistra, dei comunisti...e parlare d'amore.
Con l'ottimismo bisogna dare anche sicurezza e per questo bisogna far zittire gli oppositori, chiudere le trasmissioni televisive che disturbano e soprattutto invocare la libertà...e parlare d'amore.
Con ottimismo non bisogna dimenticare che: 'Veltroni è un coglione'; 'Bossi è un dissociato mentale'; 'Prodi? Un leader d’accatto' e i farabutti vanno in piazza; naturalmente senza smettere di parlare d'amore.
Per fare tutte queste cose bisogna essere capaci. Io che non sono capace ammetto che per me la crisi c'è; ma si sa non riesco ad essere coerente: per cui la crisi non c'è o almeno c'era ed è già finita. Con l'amore, l'ottimismo e la buona volontà.

sabato, marzo 06, 2010

Il regime

Chi si chiede ancora se siamo in un regime? Nessuno, poiché ci siamo immersi così tanto che nessuno è in grado di vedere fuori.
L'ultima trovata del governo, che con il suo Presidente del Consiglio incarna il regime, è quella di fare decreti per far interpretare le leggi invece che applicarle. Questa iniziativa è solamente una delle tante che attestano la gravità istituzionale che stiamo attraversando.
Un governo dovrebbe essere sopra le parti; anche se espressione di una maggioranza dovrebbe governare per tutti, con senso istituzionale non intervenendo per sostenere gli interessi di una parte contro gli altri.
Invece vediamo che il governo interviene d'urgenza, per 'aiutare' i vituperati giudici che non sono capaci di intepretare le leggi invece di applicarle.
Se il partito escluso fosse stato una piccola formazione di opposizione al governo pensate che si fosse comportato alla stessa maniera? No. Alla faccia della democrazia e dell'uguaglianza dei diritti.
Con la storia di interpretare le leggi invece di applicarle potremo scoprire che rubare non è reato e casomai lo fanno solo i poveri; i ricchi perchè dovrebbero rubare? Hanno già molto e quindi se interpretiamo bene la legge scopriremo che è assurdo condannare un ricco: lui non può rubare...a quale scopo? Le tangenti, gli appalti truccati, il riciclaggio ecc. sono solo scambi di favori che aiutano a lavorare. Chi governa in fondo sono gli uomini del 'fare' e allora lasciamoli fare. Cosa sono queste interferenze indegne? Soprattutto contro uomini così bravi e così ricchi?

giovedì, marzo 04, 2010

politica e regole

Le regole della democrazia sembra non vadano bene al cosiddetto 'popolo della libertà'. Questo partito pensa di essere investito, tramite il suo capo, da un lasciapassare per tutto rilasciato dal voto popolare. Non c'è legge e regola che tenga: qualunque applicazione della legge o del diritto è considerata un affronto, un golpe, una violazione al potere del Re. Ma cosa sono le leggi?
Questo potere rappresentato dalla Destra italiana che invoca e vuole garantire sicurezza, legalità, efficienza, dimostra nei fatti tutto l'opposto. Dimostra che tutto è in funzione della casta, di una èlite di persone che in virtù di un mandato (ancora definito popolare) si arroga il diritto di far carta straccia, del diritto stesso.
Il pasticcio della presentazione delle liste elettorali da parte del PdL -il famoso Popolo della Libertà- al di là dell'incapacità organizzativa che sottende è il segnale dell'insipienza di tutta una classe politica. Non sono capaci di scrivere leggi; non affrontano i problemi veri dei cittadini, si muovono e si azzuffano tra loro; sono i referenti e nello stesso tempo i mandanti di tutti gli scandali italiani. Leggete il libro Il ritorno del Principe' di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato. Scoprirete che criminalità e politica in Italia sono sempre andate a braccetto.

mercoledì, marzo 03, 2010

Luoghi comuni

I luoghi comuni imperversano sempre nella nostre conversazioni e fanno denotare spesso una pigrizia mentale o semplicemente il conformismo nel classificare le cose che ci circondano o in cui ci imbattiamo. Ad esempio sull'immigrazione si sentono frequentemente dei luoghi comuni che vengono spacciati per verità. Solitamente la frase che prelude l'affermazione razzista è: 'Io non sono razzista, ma...'. E dopo ecco le sparate: 'E vengono tutti qui!'. 'Quelli che vengono sono i peggiori...infatti sono tutti in galera'. 'Vengono qui e si fanno curare a nostre spese', 'Ci portano via le nostre donne'. 'Nelle graduatorie per la casa sono favoriti gli stranieri'. 'Non si vogliono integrare'. 'Non gli facciamo costruire le moschee perchè al loro paese non ci fanno costruire le chiese'.
Non vi è un parallelismo tra la presenza di stranieri e il numero dei reati commessi. Circa un terzo della popolazione straniera, senza permesso di soggiorno, ha provenienza asiatica; i dati del Ministero dell’Interno segnalano anche che gli arrestati e denunciati di queste etnie è ridotta. Gli stessi dati del Viminale evidenziano che un’equivalenza fra criminalità ed irregolarità è semplicistica e non rappresentativa del fenomeno criminale.
Non dimentichiamo poi che in Italia esiste il reato di immigrazione clandestina.
Inoltre dobbiamo sapere che: in Europa siamo soltanto al quinto posto di presenze straniere con il 7%; la maggioranza degli stranieri è cristiana, è in regola sul lavoro e paga l'Inps; gli assicurati stranieri sono 2.173.545, pari al 92% di tutta la popolazione straniera regolare censita. Con questo pagano le tasse e contribuiscono a mantenere lo stato sociale italiano, compresa la spesa sanitaria. È evidente che il lavoro nero sarà invece l’unica opzione per gli immigrati senza permesso di soggiorno.
Riguardo al fatto che 'ci portano via le donne', in verità è il cittadino italiano che sposa le cittadine straniere. L’80% dei casi. Gli immigrati presenti in Italia hanno spesso un'istruzione uguale o superiore alla media degli italiani. Un dato dell'associazione NAGA del 2009 che riguarda gli immigrati senza documenti in regola dice che gli analfabeti sono il 4,2%, coloro che hanno un titolo di scuola media superiore sono il 42,8%, mentre i laureati sono il 10,2%.
Per quanto riguarda la richiesta di casa gli stranieri sono quelli che presentano la maggioranza delle domande ai Comuni, ma in nessuno risulta che poi abbiano superato l'8% delle assegnazioni.
Nei paesi islamici ci sono molte chiese cattoliche. Pur essendo in numero esiguo i cristiani nei paesi musulmani hanno i loro luoghi di culto. Poi non si può negare un diritto per il semplice fatto che alcuni immigrati provengano da Paesi dove questi diritti vengono negati.
Infine si dice spesso: 'Aiutiamoli a casa loro'...Bene. L'Italia risulta l'unico paese che ha ridotto gli aiuti allo sviluppo dei paesi poveri.

lunedì, marzo 01, 2010

Niente succede per caso

Niente succede per caso, ed ogni cosa prova che ognuno procede per diventare ciò che è: questo è il senso profondo della nostra vita. Per questo dobbiamo, nel corso della vita, fare i conti con molte cose. Per realizzare quel miracolo di unicità e irripetibilità che ognuno rappresenta dobbiamo misurarci con meccanismi mentali e comportamentali che non ci appartengono.
Niente succede per caso. Se analizziamo gli aspetti simbolici degli accadimenti, vedremo, tra gli alti e i bassi, la totalità e l'integrità dell'esistenza. Vedremo che ogni cosa si inserisce in una trama che pare segreta, ma il percorso labirintico ha un senso: quello di individuarci. Diventare se stessi.
A chi non è mai capitato di trovarsi in un determinato posto in un momento sbagliato? Oppure di incontrare persone che non si avrebbe mai pensato? Ebbene, niente succede per caso. Esiste una forza che fa succedere le cose per una ragione precisa anche se a noi resta sconosciuta.
Per giungere alla conoscenza che oltrepassa l'Io, in quel versante di ombre e di dolore, bisogna tacere; fare silenzio.
Noi siamo gli unici a capire il senso della nostra vita a patto di abbandonarci alla giostra infinita di gioia e dolore, amore e morte. Al termine di ogni giro di giostra abbiamo la possibilità di scoprire che l'intimo scopo della vita è passare dall'inconsapevolezza originaria ad una consapevolezza superiore.
Noi siamo in perenne cammino ma spesso non siamo capaci di avvertire il cambiamento continuo della nostra vita come quello delle nostre cellule. Moriamo e nasciamo sempre. In questa giostra succede di tutto e mai per caso.
Senza consapevolezza facciamo succedere quello che ci capita.
Niente succede per caso.
Chi sa leggere i simboli e le metafore scorge questa verità, riuscendo a comprendere i meccanismi di quello che succede. A ogni livello; anche collettivo.