venerdì, settembre 25, 2015

Boulevard di Dito Montiel L'ultima grande interpretazione di Robin Williams

L'ultima grande interpretazione di Robin Williams è possibile vederla nel film di Dito Montiel 'Boulevard'. In Italia non è ancora uscito poiché è ancora in attesa di distributori interessati.
Il ruolo che Robin Williams affronta è di quelli che lasciano il segno; un segno molto diverso da quelli che lo resero celebre tipo: Good Morning Vietnam, L’attimo fuggente, Patch Adams o Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre... per citarne alcuni.BR> Lui è Nolan Mack: un bancario sposato che vive una quotidianità banale e triste come il suo sguardo. Nei dialoghi c'è una sua ripetizione di of course e di shure -di certo e sicuro- che segna la sua passività e rassegnazione ad una vita piatta. Lui a sessant'anni è alle prese con la scoperta di una sessualità repressa che, attraverso un ragazzo di strada, si risveglia.
Nolan conoscerà insieme alla sua natura gay anche la violenza, quello che c'è sulla strada; quello che trova in una sera che decide di svoltare; di cambiare direzione. Il sottotitolo del film dice: it's never too late to make a u-turn (non è mai troppo tardi per fare una inversione a U). Allora cambierà anche la sua vita? La frase finale dirà qualcosa, ma bisogna arrivarci. Vedere il film.

La storia di un omosessuale che Robin Williams ha scelto dimostrando non solo le sue grandi doti d'attore, ma anche un particolare passaggio della sua esistenza che ha aspetti più tragici di quelli della vita stessa raccontata nel film.

Quest'ultima prova d'attore di Robin William è uscita postuma. L'attore si è suicidato l'11 agosto del 2014.
Partito come attore comico ha avuto i suoi migliori successi con ruoli drammatici. Un ulteriore segno della sua versatilità.

Se non avete voglia di aspettare di vederlo all'uscita nelle sale cinematografiche, vi informo che io il film l'ho visto in streaming- in lingua originale e sottotitolato- al seguente url:
http://www.nowvideo.li/video/8213ab2590e69

martedì, settembre 22, 2015

Me lo dai un bacio? Il mio nuovo romanzo

Aggiungo su questo mio blog il booktrailer fatto da me sul mio romanzo in uscita in questi giorni. Il libro rerrà presentato ufficialmente il 27 ottobre presso una libreria genovese molto bella...i dettagli saranno indicati prossimamente.

Così dopo Bourbon & Viagra ecco un nuovo romanzo.
Spero che sappia regalare nuove e belle emozioni. Qualche conferma da amici lettori l'ho già avuta...aspetto la vostra.

sabato, settembre 19, 2015

Papa 'Che' Francesco

A distanza di 56 anni la rivoluzione cubana trova un altro 'Che'; un altro protagonista anch'esso argentino 'Che' Francesco. Sì come 'Che' Guevara, ''Che' Francesco libera a suo modo Cuba, l'isla granda, da un embargo che ha subito da altrettanti anni dalla rivoluzione vincente.
'Che' è un vocabolo argentino che significa 'mio' e a Papa Francesco si addice bene.
Cuba è forse l'ultimo baluardo di un sistema marxista che resiste sul pianeta. Questa isola ha resistito con orgogliosa stoltezza ad un embargo economico misurando il coraggio e l'orgoglio di un popolo che a duro prezzo ha trovato la sua indipendenza. La miseria a Cuba è diffusa, ma c'è da chiedersi ogni volta se il clima e la bellezza dei Caraibi possa attutire e mostrare altri valori e altre priorità su quelle economiche.
Certo che a Cuba sopravvive un regime che ha fatto il suo tempo e, dietro gli affari personali di una famiglia- quella dei Castro- si è incancrenito. La dittatura non è certo quella del proletariato ma di un partito a guida unica nel nome di una sola persona.
E' prevedibile che nel giro di pochissimo tempo Cuba sarà un'altra. 'Che' Francesco è portatore di valori francescani che poco hanno a che vedere con il lusso, l'economia di mercato e il neoliberismo; valori che di questi tempi sembrano rivoluzionari. Ancora rivoluzioni? Cuba non fa più paura agli USA e quello che succederà è prevedibile: Cuba cambierà e quest'altro 'Che' la condurrà verso qualcosa tutto da inventare.

giovedì, settembre 17, 2015

Fisica quantistica per poeti

' Tu ritieni che Dio giochi a dadi col mondo, io credo invece che tutto obbedisca a una legge…' è in questo breve passo citato da Einstein in risposta alle domande di Born che possiamo comprendere appieno la differenza tra la fisica classica studiata nei tre secoli precedenti e la fisica quantistica, ossia quella branca della scienza moderna che studia il comportamento del microcosmo, delle particelle invisibili che compongono la materia, anche dette stati quantici.

Il libro Fisica quantistica per poeti è un bel libro di divulgazione scientifica. Un libro che mi ha affascinato e dato molte risposte alle mie curiosità su una materia davvero ostica e riservata agli addetti ai lavori: scienziati che come poeti -per cui in fondo attraverso medesime sensibilità- si ritrovano a imbattersi in continui incanti della natura misteriosa. Una materia controintuitiva e, in quanto tale come la definiscono gli autori, così simile alla poesia, al contrario di quanto fosse stata la fisica nei secoli precedenti.

Il racconto della scoperta della fisica dei quanti diventa grazie agli autori Leon M. Lederman, (Premio Nobel per la Fisica nel 1988), e il suo emerito collega Christopher T. Hill un romanzo avvincente.
Quello che successe negli anni che vanno dal 1905 fino al biennio 1925-27 fu straordinario per i colpi di genio prodotti dai fisici. Anni davvero eccezionali. In quel periodo storico vi fu l'incontro di fisici di una tale levatura che non si è mai più ritrovata. Erano i fisici del calibro di Einstein, Schrödinger, Heisenberg, Born, Plank, Pauli, Broglie, Bohr, Dirac; essi furono gli artefici, attraverso l'elaborazione di loro teorie, per delineare la materia incredibile della fisica quantistica.

Il racconto delle loro scoperte si snoda come un giallo, un thriller dove non c'è l'assassino, ma un elettrone sfuggente, un 'colpevole' imprendibile e indefinibile nella sua sostanza. Le teorie si avvicendano con veri e propri colpi di scena. Ognuno dei fisici citati porta un suo contributo che viene ogni volta rivisto e superato, contraddetto e riconfermato, fino ad arrivare ad una sintesi chiamata 'principio di indeterminazione'; un principio che rese il suo estensore Heisenberg, immortale.
Il 'principio di indeterminazione' diventa la pietra miliare di tutta la fisica quantistica. Quel principio può chiamarsi anche principio di inconoscibilità. Per certi versi è il principio che regola il percorso della scienza, che fa dell'inconoscibile la sua materia di studio. Seguiranno poi il principio di esclusione di Pauli e l'equazione di Schrödinger... altre teorie che saranno usate per misurare i comportamenti degli atomi.

Grazie a questo libro si riesce, anche senza una preparazione specialistica necessaria, a capire di che cosa si stia parlando e soprattutto quale visione del mondo venga prospettata: un mondo privo di buon senso e in grado di meravigliarci non lasciandoci più indifferenti. Un mondo che ha qualcosa di magico e non ubbidisce a nessuna legge che fino a quel momento aveva regolato le cose conosciute della nostra vita. Un mondo anche per poeti, perché no?

'Ma se è vero che Dio gioca a dadi con l'universo, è rimasto comunque a controllare gli esiti delle giocate'...così la stregoneria della meccanica quantistica entra nel nostro quotidiano attraverso molti oggetti: forni a microonde; telefoni cellulari; laser; transistor, fotocamere digitali; fino al campo medico con le risonanze magnetiche ecc. Senza di lei non avremmo Internet; con la meccanica quantistica abbiamo poi compreso tutti i meccanismi della chimica, si è riusciti a spiegare le basi fisiche di questa scienza che unendo elementi creava materiali diversi e nuovi. Spiegava l'esattezza della tavola periodica degli elementi, così ben inventata da Dmitrij Ivanovic Mendeleev.

Il protagonista dello studio della fisica quantistica è l'atomo: l'elemento che caratterizza il microcosmo; un mondo regolato da leggi che non si riescono a comprendere con le regole universali classiche, dettate da Galilei e Newton, del nostro mondo ordinario, quello del macrocosmo. L'atomo al centro dell'attenzione nessuno lo ha mai visto; lo si è sempre immaginato in maniere diverse: quella ormai accettata è di un piccolo sistema solare dove esiste un nucleo (una stella) formato dal positrone e da altre particelle elementari -alcune di queste definite quanti- e da diversi satelliti (per l'atomo di idrogeno uno solo) chiamati elettroni. Il microcosmo riflette il macrocosmo...così sembra ma solo che per il piccolo non valgono le regole del macro.

Di qui nasce, per questa scienza contemporanea, tutto il casino. Sebbene continuiamo a usare la matematica e adattarla per indagare il comportamento della fisica quantistica e molti risultati sono stati raggiunti e in un certo senso si è riusciti anche a conciliare alcune regole della fisica classica con quella quantistica, si è dovuto procedere inventando o adattando nuove teorie. Hanno preso campo sia la statistica che la probabilistica.

Interessante la disputa tra Einstein e Bohr; uno scontro tra chi voleva riportare tutto alla fisica classica -quella newtoniana- (l'Einstein del Dio che non gioca a dadi) e chi sosteneva che per il mondo atomico e subatomico i parametri classici non servono (la scuola di Copenaghen per cui la misurazione è il modo che dà vita ad un reale che diversamente non esiste e ha altre regole).
Nel libro di Leon M. Lederman e Christopher T. Hill si parte dall'indagare lo strano fenomeno dei fotone (quanto di luce) che è insieme un'onda e un corpuscolo...o l'uno o l'altro, dicono gli scienziati e così come un rompicapo ecco snodarsi il racconto.
L'enigma da risolvere nasce guardando una vetrina dove oltre a vedere ciò che sta al di là del vetro viene riflessa anche in modo diffuso l'immagine di chi guarda. Come è possibile? Qualche elettrone (che per la luce è chiamato fotone) non passa il vetro e viene rifranto...quali elettroni non passano? E perché? Ecco che indagando gli elettroni qualcosa si inizia a comprendere...quegli elettroni sono sia onde che particelle: sono ambivalenti. Con la spiegazione si entra nella meccanica quantistica cercando di svelarne comportamenti e misteri. Un viaggio affascinante, grazie ai due bravissimi divulgatori Leon Lederman e Christopher Hill, nella ricerca scientifica per arrivare a farci capire cosa si intenda per fisica quantistica.

Fisica quantistica per poeti,
di Leon M. Lederman, Christopher T. Hill
traduzione di Luigi Civalleri
Bollati Boringhieri, 2013 Saggi Scienze - Euro 24