martedì, luglio 30, 2013

Cees Nooteboom

Cees Nooteboom è uno scrittore olandese che diversi anni fa mi sedusse con il suo libro Verso Santiago. Quel libro, segnalatomi da mio cognato, mi incantò. Non era un semplice libro di viaggio, ma un vero e proprio excursus nella cultura spagnola. Un viaggio nello spazio e nel tempo che faceva conoscere luoghi e personaggi misteriosi. Venni a sapere che quel libro era stato scritto lungo un arco di anni che andavano dal 1981 al 1992. Si capiva per la grande ricchezza di informazioni; diramazioni di viaggio nel viaggio.
Da questo libro il Festival Dedica nel 2011 ha dedicato una serata apposita, che è possibile vedere in video su youtube.com
Giuseppe Cederna, nello spettacolo del Festival Dedica, racconta le suggestioni che il libro Verso Santiago gli ha trasmesso. Sono in parte quelle che hanno emozionato anche me. Insomma è un libro che rimane dentro.
Verso Santiago è anche un libro di libri. Il viaggio, con tutte le sue implicazioni che segnano il viaggio, sono dentro questo libro. Ogni capitolo è, come dicevo prima, un viaggio nel viaggio; è un salto nel tempo, nella storia che traspare dai luoghi, dove si continua a raccontare con la memoria di cose accadute tanto tempo prima. Perchè come sostiene Cees: 'Se lo vogliamo possiamo vedere; possiamo vedere quello che altri non vedono. Possiamo vedere l'invisibile. Possiamo strappare qualcosa alle grinfie del tempo'.
Forse quei piccoli reportage che poi scrissi dei miei viaggi, sono nati perchè la lettura di Cees continuava a lavorare dentro di me.
Da allora lessi di Cees Nooteboom altri libri: Hotel nomade e Il canto dell'essere e dell'apparire. Di quest'ultimo scrissi una recensione sul webmagazine mentelocale.it

Nato il 31 luglio del 1933, quest'anno compie 80 anni. Buon Compleanno Cees.

domenica, luglio 28, 2013

Stefan Radic - Barbone speciale

Giovedì 25 luglio alla mattina presto, di questo caldo luglio 2013, è morto Stefan Radich 'un barbone speciale sfortunato'; così si definiva lui. Da tempo si era trasferito nella zona davanti all'ospedale Galliera. In Italia da moltissimi anni Stefan ha dormito per molto tempo nella zona Foce, in una traversa di Piazza Rossetti, e là come qui, in Carignano, si era fatto benvolere dagli abitanti della zona.
Stefan aveva scelto di vivere da barbone dormendo all'addiaccio poichè sosteneva che nei ricoveri si incontrava brutta gente...gente sporca, bugiarda e cattiva. Lui, Stefan aveva una sua moralità e dignità per cui si teneva pulito, in ordine e si preparava con un piccolo fornello a gas i pasti.
Una volta mi fece vedere fiero una agendina con inseriti molti foglietti dove erano raccolti numeri di telefono e indirizzi di persone rsidenti in città pronte ad aiutarlo. Erano le sue referenze e amicizie per cui andava orgoglioso.
Stefan non chiedeva mai soldi e penso che come succedeva a me fermandomi a parlargli veniva spontaneo poi offrirgli qualche euro.
Stefan si era fermato presso i giardini di Via Volta perchè c'è una fontanella e così riusciva a prepararsi il pasto. Ogni giorno scambiandoci il saluto chiedevo quale fosse il menù giornaliero e lui mi indicava la spesa appena fatta nel supermercato In's vicino dicendomi anche il prezzo: ali di pollo, insalata, pomodori e mozzarella, totale 4,28 Euro.
-Bravo Stefan -gli rispondevo- io ti metterei ministro dell'economia. Riusciresti a far quadrare i bilanci italiani. Lui rideva.
Stefan si riempiva la vita anche con lo scambio di saluti e le manifestazioni d'amicizia che riceveva: cose che valgono davvero. Anche questo era una cosa che Stefan poteva insegnare.
Stefan conosceva i prezzi di tutti i supermercati compresi dalla Foce a Carignano e sapeva dove risparmiare. Costine di maiale, ossette per il bollito, cosce di pollo, salsiccia, erano le confezioni che acquistava normalmente e poi cucinava sul fornelletto da campeggio insrito in un cartone per riparare la fiamma dal vento. Cucina molto grassa, ma lui sosteneva che per la vita che faceva occorreva mangiare sostanzioso: sennò gambe cedono, cadono.
Spesso si sollevava dalla panchina dove si fermava un invitante profumo di spezzatino e funghi.
Stefan da quando era sparita la jugoslavia era diventato apolide. Non riusciva ad avere i documenti e questo era un suo cruccio.
Ora lo voglio ricordare con questo post nel mio blog. Non voglio dimenticarlo. Ora che giace dentro una cella frigorifera dell'ospedale Galliera in attesa che qualcuno chieda di quel corpo. Nessuno verrà. Nessuno chiederà di lui.
Qui c'è la foto che scattai un giorno di circa tre anni fa. Un collage di immagini montate oggi con tristezza.

Stai in pace Stefan. Barbone speciale e sfortunato.

giovedì, luglio 25, 2013

Tragedia del Talidomide e studi sull'evoluzione

E' arrivata la notizia che in Brasile sono nati ancora dei bambini con i difetti agli arti come quelli procurati da Talidomide. Sono passati moltissimi anni da quando questo farmaco venne ritirato per le malformazioni che procurava a chi lo assumeva in stato di gravidanza; ora il recriminarsi di questa tragedia desta sconforto. Questa sindrome è del tutto evitabile.
L’azienda che ha prodotto il farmaco, la Grunenthal, aveva chiesto scusa per le vittime del Talidomide. Negli anni Settanta la compagnia aveva pagato risarcimenti ai bambini nati con malformazioni tra il 1957 e l’inizio degli anni Sessanta, dopo che le loro madri avevano denunciato il fatto era stato ritirato dal commercio. In Brasile il farmaco è stato ritirato dal commercio nel 1960, ma il suo utilizzo era stato nuovamente concesso nel 1965 come trattamento per le lesioni cutanee, una delle complicazioni della lebbra.
Io ora voglio ricordare uno studio, svolto proprio sull'onda di questa tragedia, fatto all'epoca da Renato Balbi, condensato nel libro scritto insieme alla sorella Rosellina Balbi, dal titolo: Lungo viaggio al centro del cervello. Questo libro analizzava l'evoluzione in rapporto alla legge di Haeckel, ovvero alla teoria secondo la quale nella vita intrauterina (prima della nascita) e per un periodo dopo la nascita, ciascuno di noi passa attraverso gli stadi percorsi dall'antenato dell'uomo; si ricapitola la vita che ha portato all'uomo: siamo passati attraverso invertebrati, cordati, pesci, anfibi, rettili, mammiferi, marsupiali, insettivori, roditori, carnivori, primati. La teoria evoluzionista è ormai accertata ed è acquisito che l'uomo rappresenta la sintesi della vita animale. Se analizziamo tutto ciò alla luce di questa evoluzione, l'embrione corrisponde all'uovo fecondato: è il livello zero mentre al livello uno siamo allo stato di un celenterato.
Con l'assunzione del Talidomide nascevano migliaia di bambini con le braccia così corte che le mani sembravano spuntare quasi direttamente dalle spalle, e anche le gambe presentavano deformazioni. Queste malformazioni ricordavano le pinne degli animali acquatici…come mai? Una risposta fu data, proprio con la riproposizione del saggio di Renato Balbi, mettendo in rapporto l’evoluzione cerebrale con la focomelia provocata dal farmaco riproposta. Cosa succedeva nel feto? Con l’assunzione di talidomide, l’embrione umano subiva una deviazione verso una via collaterale dell’evoluzione: quella che si fissava nel periodo corrispondente al tardo eocene, quando alcuni mammiferi tornarono a vivere in acqua sviluppando degli arti rudimentali, le pinne delle attuali foche. Se quel farmaco fosse stato provato sulle scimmie sarebbe successo lo stesso, avendolo provato sui roditori da laboratorio, l’effetto focomelico non si manifestò.

lunedì, luglio 22, 2013

Pericolo sterilità dei maschi in occidente

Secondo gli esperti, riunitisi a Londra la settimana scorsa, la qualità dello sperma sarebbe diminuita negli ultimi 10 anni e saremmo di fronte ad una crisi dello sperma. Il dato emerge da uno studio francese esaminato e discusso dagli esperti della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia riunita a Londra per la conferenza annuale.
Gli studi provenienti da diverse nazioni europee ha portato alla scoperta che nel corso degli ultimi 15 anni circa lo sperma degli uomini sani, fra i 18 e i 25 anni, è notevolmente diminuito.
In generale, gli uomini producono 60 milioni di spermatozoi per millilitro di sperma. Fino a quando il conteggio è maggiore di circa 40 milioni per ml, gli uomini sono considerati fertili. Ma al di sotto di tale soglia e, in particolare sotto circa i 20 milioni per ml, la fertilità comincia a diminuire, fino ad inficiare il concepimento.
E' partito l'allarme: un inquietante fenomeno le cui cause sono molteplici. Alcune sono state individuate nel fumo, nel lavoro sedentario, al consumo di cibi grassi, all'uso dell'acqua calda e uso di droghe. Non si contano poi i molteplici fattori ambientali. Uno di questi è l'uso di pesticidi e sostanze chimiche.
In effetti lo studio è difficile da condurre poichè richiederebbe l'analisi di molti uomini divisi per regione, attività, culture ecc.
Io invece mi chiedo se tutto non sia legato ad una legge naturale, per cui per garantire la sopravvivenza della specie viene preclusa alle parti deboli la loro riproduzione? In effetti gli occidentali, quelli che definiamo i ricchi del pianeta; quelli che consumano oltre l'80 % delle risorse mondiali, sono in verità la parte debole e per certi versi anche parassita e nociva all'ambiente. Se pensiamo poi che anche lo stress è aggiunto come un ulteriore fattore determinante al calo degli spermatozoi, ecco che tutto quadra: gli occidentali sono i più stressati.
La Natura prende provvedimenti.
Bisogna aggiungere però che questa defaiance non è irriversibile: cambiando modo di vivere si può recuperare la fertilità. A questo punto la crisi che stiamo vivendo potrebbe essere d'aiuto. Potremmo diventare quelli che non sprecano e consumano in modo insensato le risorse del pianeta Terra.

sabato, luglio 20, 2013

MANI

Molti anni fa scrissi questa riflessione sulle mani. Stamane mi è tornata a mente e allora la pubblico su questo blog – visto che non l'avevo ancora inserita.

'A pensarci, la natura non ci ha fornito di corna, denti da cani, unghie d'aquila, proboscidi o artigli ma solo mani.
Con queste mani traduciamo il sapere, la vita; perciò con queste ritroviamo il senso di essere u-mani.
Quali meraviglie di città, palazzi, sculture, quadri, scritti e macchine per ogni uso avremmo se non c'erano le mani? Pare incredibile che quasi tutto sia passato tra un pollice e l'indice con il supporto del medio; pare stupefacente che con l'aggiunta dell'anulare e mignolo si potesse narrare in ogni senso l'avventura umana.
Con le mani facciamo tutto, con la loro postura e mimando segni, anche parliamo.
Con le mani indichiamo, picchiamo, ci stringiamo, ci tocchiamo; con le mani ci accarezziamo, invochiamo, preghiamo.
Nella nostra mano qualcuno scorge il destino, il futuro; di sicuro c'è tutto il passato: c'è la storia di una zampa e di un artiglio, che si è poi articolata in cinque dita dalla fantastica mobilità capace di sorprendere perfino la vista. Vedi i prestidigitatori.
Quale attributo, prolungamento o complemento del cervello può esserci di più di una mano?
La mano è il segno, il simbolo dell'umano. Basta una sua impronta a testimoniarci: é il nostro manufatto che ci ha fatto umani. E' poi straordinario che l'impronta di un dito segnali l'unicità di una persona e non è una caso che il futuro, attraverso la denominazione "digitale" ovvero alla portata di dito, si disegni ancora con la mano o meglio con una sua parte; giacché pare esistere una rinuncia.
Pare, è proprio vero, che ci sottraiamo all'intero: a quell'unicità che è ancora la mano.
Ora aggiungo che vi esorto a usare le mani; Eric Fromm sosteneva che chi non usa le mani, nel senso della laboriosità, in fondo rimane un uomo a metà.
Per Anassagora poi la mano è l'uomo stesso.

domenica, luglio 14, 2013

'Ricorda un orango'

Diceva un anziano professore di filosofia morale che quando si insulta qualcuno si dice di più di noi che dell'altro; di quello a cui sono rivolte le frasi.
Quindi saggezza vuole che a questi insulti, che il più delle volte sono provocazioni, non si risponda nello stesso modo. Questo farebbe sostenere che le due parti in fondo sono uguali: ognuna ha qualcosa di sporco, di inetto da farsi perdonare.
Chi provoca si aspetta dall'altro una arrabbiatura, una chiusura e pure lui un insulto...spiazziamolo: ridiamo o restiamo in silenzio.
Io per Calderoli che ha insultato la ministro Kyenge dicendo che assomiglia ad un orango, non risponderei: infatti con quegli insulti si presenta per quello che è: un razzista.
Io al massimo posto la sua foto qui.

Osservatelo in silenzio. Sicuramente troverete in lui quell'orango che abbiamo nelle nostre radici tutti; in lui è scomparso per apparire sotto altre forme. Questa consapevolezza è ciò che distingue.

venerdì, luglio 12, 2013

James Hillman

Dopo avere ricordato Marie-Louise von Franz, ecco un altro eccezionale studioso filosofo di scuola junghiana: James Hillman.
Di James Hillman ho letto diversi libri: Codice dell'anima; Puer Aeternus; La vana fuga degli dei e Cento anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio (con Michael Ventura).
James Hillman è morto nel 2011 a 85 anni.

Mi piace riportare qui una risposta alla sua ultima intervista data mentre stava morendo:
Com'è morire?
'Uno svuotamento. Si comincia svuotandosi. Ma, si potrebbe chiedere, che cos'è o dov'è il vuoto? Il vuoto è nella perdita. E che cosa si perde? Io non ho “perso” nel senso comune di “perdere”. Non c'è perdita in quel senso. C'è la fine dell'ambizione. La fine di ciò che si chiede a se stessi. E' molto importante. Non si chiede più niente a se stessi. Si comincia a svuotarsi degli obblighi e dei vincoli, delle necessità che si pensavano importanti. E quando queste cose cominciano a sparire, resta un'enorme quantità di tempo. E poi scivola via anche il tempo. E si vive senza tempo. Che ore sono? Le nove e mezza. Di mattina o di sera? Non lo so'.

Ho sempre ammirato chi sa cogliere nelle cose e negli accadimenti l'aspetto simbolico e metaforico; è una dote che è riservata a pochi: James Hillman era per me uno di questi rari uomini.
'In quel giardino io ero nella Psiche, mi accorgevo che tutto era psicologia intorno a me, tutto parlava psicologicamente. Il mondo è come un giardino in quanto si manifesta; è un mondo di cose come alberi, sentieri, ponti; è anche un mondo di intuizioni, di metafore, di insegnamenti - a disposizione di ogni anima che passa - dati con la facilità dei riflessi sul lago: il giardino rende più intellegibile e più bella l'interiorità dell'anima.'.
(James Hillman)

In questo video c'è in sintesi il suo pensiero:

mercoledì, luglio 10, 2013

Marie-Louise Von Franz

Sono passati 15 anni dalla morte di Marie-Louise von Franz, una donna poco conosciuta nonostante il notevole spessore culturale ed il ruolo svolto nel lavoro di ricerca dello stesso Gustav Jung.
Marie-Louise era nata a Monaco nel 1915 da una famiglia austriaca che, dopo il 1918, si stabilirà in Svizzera.
Sin dall’adolescenza Marie-Louise si dedicherà agli studi letterari, conseguendo una solida formazione. Nel 1933, all’età di 18 anni, incontrò l'uomo che ispirerà tutta la sua vita: C.G. Jung.
Ormai studioso di fama mondiale, Jung le propose di diventare sua collaboratrice per la traduzione dei testi greci e latini nello studio dell’alchimia. Marie-Louise accettò, frequentando la scuola del maestro, iniziò l’analisi e si appassionò agli studi di psicologia. Conseguito il dottorato all'università di Zurigo, divenne psicoterapeuta.
Marie-Louise partecipò all'elaborazione delle grandi opere di Jung come assistente principale nella ricerca sui testi alchemici. Collaborò, come sappiamo, anche al lavoro di ricerca sul Graal condotto da Emma Rauschenbach. Dopo la morte di questa (1957), Marie-Louise completò l’opera Psicologia del Graal.
La sua pubblicazione più importante, Aurora Consurgens, venne aggiunta all'ultimo lavoro di C.G. Jung, Mysterium Coniunctionis.
Dopo la morte del maestro (1961), la von Franz ne continuò l’opera e gli rese un omaggio straordinario in C.G. Jung, il suo mito nel nostro tempo.
Parallelamente alle sue attività di psicoterapeuta e di scrittrice, Marie-Louise condusse una brillante carriera di insegnante e di conferenziere in tutto il mondo.
Marie-Louise Von Franz è da considerarsi una delle voci più autorevoli nel campo della psicologia analitica, un’insegnante dotata di un talento straordinario e di una rara capacità di rendere accessibili le più complesse teorie psicologiche, ha svolto ricerca sui sogni sia di uomini e donne moderni, sia di personaggi storici come Annibale, Socrate e Cartesio.
È autrice di molti volumi, tra cui Le fiabe interpretate, L’eterno fanciullo, Il mondo dei sogni, Tipologia psicologica, I volti del tempo, Le fiabe del lieto fine, Incontri con la morte, La morte e i sogni.
Ecco un video per comprendere questa studiosa eccezionale.

giovedì, luglio 04, 2013

Planet Ocean

Segnalo a tutti il film Planet Ocean, un documentario del 2012, che si può trovare in Rete gratuitamente, diretto dal fotoreporter francese Yann Arthus-Bertrand in collaborazione con Michael Pitiot, con la partnership di Omega.

Ecco il link QUI
http://www.nowvideo.ch/video/c9433ac39fe39
Il film tratta dei problemi che affliggono le acque del pianeta – dall'inquinamento alla pesca non sostenibile – tra riprese e soggetti che dimostrano una vitalità vibrante in ogni singola inquadratura. Il tema non è sconosciuto, ma la collaborazione con alcuni tra i migliori operatori subacquei e aerei della scena mondiale lo rende attuale e forte come non mai.
Grazie alla sua fotografia sorprendente, il film ci porta in un viaggio magnifico e senza precedenti nel cuore delle regioni meno conosciute del nostro pianeta.
Il film narra la più meravigliosa e anche le esperienze umane più terrificanti del nostro tempo. Girato in condizioni geografiche estreme in tutto il mondo, descrive la moderna odissea di persone che vanno fuori a scoprire il loro pianeta blu. Il film è anche un appello per l'umanità a rispettare il mondo in cui viviamo. Una testimonianza portata al vertice della Terra tenuto a Rio nel 2012.

mercoledì, luglio 03, 2013

Spie e spioni

Scrivevo molti anni fa questa riflessione sulle spie.
'Nella lotta al terrorismo, specialmente dopo i fatti del'11 Settembre 2001, si sono raggiunti aspetti sempre più in contatto con la nostra vita quotidiana. Si sapeva da anni della potenza elettronica visiva di occhi che dal cielo scrutavano le persone, le auto, gli spostamenti di truppe; ricordo che già negli anni '70 qualcuno sosteneva di satelliti che sapevano leggere un orologio da polso a un cittadino dell'ex URSS. Si sa poi come la notizia del disastro di Cernobyl, del 1986, sia stata anticipata dalle foto di un satellite americano. Ora dopo la visione, c'è chi propone l'ascolto e la lettura dei messaggi telefonici e telematici di tutta l'Europa.
Quello che lascia perplessi è l'esistenza di un possibile potere segreto che, con mezzi elettronici tipo Echelon, riesca a entrare nella vita di ogni singolo uomo. Ma che tipo di potere è questo? In fondo poi, io penso che tutto passi al vaglio di una persona, un altro singolo uomo, che pur manovrando strumenti sofisticatissimi verrà demandato il controllo finale e quindi il giudizio. Quanto potrà un fatto del genere determinare le scelte e il futuro dei popoli?
Pensare e credere in questo potere occulto è per certi versi renderlo possibile. Una sorta di gioco del gatto con il topo: io costruisco trappole e tu devi stare attento a non entrarci... ma gli spioni, paradossalmente, sono stati da sempre i garanti dei potenti. Quando si firmano accordi internazionali sugli armamenti, il loro rispetto viene affidato alle rispettive spie e apparati di controllo. Già, gli accordi tra i potenti non si fanno mai sulla fiducia reciproca, ma sulle successive capacità di spionaggio, investigazione.
Allora ecco che alla fine vale di più una spia che Bush: infatti non ci salvava sempre 007?
Prossimamente io potrò sempre dire al telefono che vorrei vedere morto un tale B. Chissà se busseranno alla mia porta per arrestarmi...intanto ho un legittimo sospetto: i potenti rispettano la legge? Le mie spie dicono di no. Resta la speranza che non sia il terrorismo a punirli'.

Ora pare tutto cambiato. Proprio oggi Roberto Saviano scrive su la Repubblica:
'Edward Snowden dimostra che le democrazie sono cambiate per sempre. La rete ha modificato il lavoro di intelligence che sino ad ora aveva caratterizzato i servizi segreti del pianeta. Ha sottratto le informazioni dalla disponibilità di pochi e le ha messe potenzialmente nella disponibilità di tutti. La rete ha posto fine a una prassi secondo cui le potenze raccoglievano e gestivano informazioni che, nel silenzio, servivano a mantenere equilibri di potere'.
E' così. Il caso della spia Edward Snowden cambia gli spioni. Il diritto di sapere tutto diventa (semmai sarà possibile) diventa fondamentale per la democrazia. In questi giorni poi assistiamo ai fuorionda, a registrazioni fatte inavvertitamente, in cui i vari politici o ministri di turno parlano in modo diretto di ciò che pensano. Bene. Quei fuorionda in fondo però confermano quello che pensavamo tutti. Ecco gli spioni potrebbero essere quelli che ci forniscono nuovi fuorionda.

lunedì, luglio 01, 2013

Il mistero dell'aspirina

Una notizia di qualche tempo fa diceva che un'aspirina al giorno, per cinque anni di fila combatte il cancro. Lo studio pubblicato dalla rivista Lancet sosteneva che una assunzione di 75 mg sarebbero in grado di proteggere dalla morte per diverse neoplasie (tra cui quella all'esofago, al polmone, allo stomaco, al pancreas e al cervello) in una percentuale compresa tra il 20 e il 35%. L'aspirina continua a far parlare di sé come un farmaco dalle molteplici applicazioni.
All'inizio, quella che comunemente chiamiamo aspirina era una polvere di corteccia di salice usata per curare la febbre, con la semplice credenza secondo la quale gli ambienti che provocano certe malattie forniscono anche i rimedi naturali per combatterle. L'ambiente in cui crescono i salici è molto umido e quindi facile contrarre in quei luoghi alcune malattie.
L'acido acetilsalicilico è un farmaco tra i più antichi e conosciuti del mondo e il suo successo commerciale è dovuto alla sintetizzazione, ovvero alla resa in forma pura e inalterabile del prodotto. Questa operazione di sintesi fu iniziata nel 1897 ad opera della Bayer, che poi mise in commercio 2 anni dopo con il nome di Aspirina. Il nome aspirina deriva dalla “A” di 'acetil' e dalla 'spir' di Spirsäure, il vecchio nome tedesco dell’acido salicilico.
Inizialmente serviva come antidolorifico, antinfiammatorio e antipiretico, per diminuire la febbre. Con il tempo si è scoperto anche come antiaggregante e fluidificante del sangue, utile a prevenire le trombosi e gli ictus.
Così ogni tanto l'aspirina sale alla ribalta per le sue doti farmacologiche; doti che per la scienza restano ancora un mistero.
Come influisce l'acido salicilico nel nostro organismo? La verità è che ancora si ignora il meccanismo d'azione dell'aspirina. Uno studio ha trovato la capacità dell'acido acetilsalicilico di inibire la sintesi delle prostaglandine: proteine che sono presenti non solo nella prostata ma in molte parti del corpo, soprattutto nel tratto gastrointestinale, nei bronchi, nell'utero, nel cervello e nel sistema cardiovascolare.
John Vane -un biochimico e farmacologo britannico, premio Nobel per la medicina nel 1982- e la sua equipe hanno dimostrato che l'acido acetilsalicilico, l'aspirina, inibisce l'attività dell'enzima che trasforma l'acido arachidonico in prostaglandine. In un certo senso, l'aspirina è la 'nemica stretta' delle prostaglandine bloccandone la sintesi, ossia bloccandole sul nascere. Sostanze chimiche che agiscono sul sistema nervoso centrale fanno sintetizzare le prostaglandine e così si ha la febbre. L'aspirina lo impedisce. Le prostaglandine prendono parte direttamente all'aggregazione delle piastrine, alla vasodilatazione e alla sensibilizzazione dei recettori del dolore. L'aspirina le contrasta sul nascere: ecco perché è un anticoagulante, un antinfiammatorio e un analgesico.

A proposito non pensiate che con il termine prostaglandine, -che si riferisce chiaramente alla ghiandola prostatica, dal fatto che per la prima volta furono individuate nel liquido seminale e pertanto un prodotto della prostata- c'entri solamente il particolare organo sessuale. Dalla testa giù fino all'utero, se siete una donna, le prostaglandine svolgono una miriade di funzioni.
Le prostaglandine sono sostanze ormonosimili derivate dagli acidi grassi essenziali linoleico e linolenico. Ve ne sono di più tipi, le cui funzioni variano a seconda della famiglia di appartenenza.
I principali effetti sul piano fisiologico sono prodotti da quelle di serie 1 e 2 che derivano dai grassi omega 6, il cui capostipite è l'acido linoleico (LA) e da quelle di serie 3 che provengono dai grassi omega 3, il cui capostipite è l'acido linolenico (LNA). Le prostaglandine di prima e terza serie (PGE1 e PGE3) sono vasodilatatrici, regolano la coagulazione, abbassano il colesterolo LDL, aumentano il colesterolo HDL, svolgono azione antinfiammatoria. Le PGE2 hanno l'effetto opposto: causano ritenzione idrica, aggregazione piastrinica, infiammazioni, aumento della pressione sanguigna. Purtroppo oggi queste ultime tendono a prevalere a causa dell'alimentazione attuale sempre più carente di fonti naturali di omega 3. Pesce non di allevamento, semi oleaginosi e microalghe possono sopperire a queste insufficienze.