venerdì, luglio 30, 2010

Personaggi estivi e no

Con il caldo riappaiono categorie di persone che sembravano scomparse: l’automobilista con il braccio fuori e l'uomo con la catena d'oro al collo che si trovano in compagnia con i truzzi e le truzze.
L'automobilista con il braccio fuori: l'altro giorno ne ho visto uno fermo davanti a me al semaforo; il braccio era penzoloni fuori dal finestrino e la mano tamburellava contro la portiera. Con l'estate aumenta la presenza di questi personaggi e fino alla fine della stagione calda li troveremo lungo le strade italiche a manifestare questa cattiva abitudine, che sottende un atteggiamento strafottente: sembra dire io me ne frego delle regole, ho caldo e guido anche con una mano sola, senza mettere le frecce; caso mai ti faccio segno con la mano per fermarti che devo svoltare o sorpassare.
Gli uomini con le collane d'oro. Eccoli anche loro puntuali con l'estate esibire sotto le camicie aperte le catene d'oro: sono quasi tutti ultracinquantenni e insieme alla pancetta portano questo tipo di collana a maglie grosse insieme spesso al braccialetto come pendant e gli occhiali da sole rayban.
Il tipo con catena d'oro al collo a cui è appeso molte volte, se non la medaglietta della prima comunione, un crocifisso è solitamente abbronzato, meglio dire 'lampadato'. A vederlo fa quasi tenerezza: ricorda le estati del 'cantagiro'; quelle de 'la cosa più importante per noi...è trovare una ragazza di seeeraaa...con la barba già fatta...soli sul lungomare...non si può neanche cantar...
Il portatore di catene d'oro è in un certo senso il truzzo-tamarro di una volta.
A tale proposito è bene guardarsi dal truzzo-tamarro odierno: questo a sua volta è l'evoluzione del punk di ieri, con l'aggiunta di griffe e lessico caratteristico. Il truzzo-tamarro solitamente gira in automobile con la musica a tutto volume; un segno di riconoscimento è quello di vivere nell'ignoranza più totale di quanto gli succede intorno: il massimo della sua cultura televisiva è Uomini E Donne di Maria De Filippi e la discoteca il suo habitat preferito. Questa categoria di truzzi-tamarri in verità è una fauna che si trova nella giungla cittadina tutto l'anno, è bene tenerla d'occhio poichè non si sa mai in cosa si trasformerà.
Attenzione anche alla versione femminile del truzzo-tamarro: queste hanno un comportamento ossessivo compulsivo nell'abbinare il loro abbigliamento con colori e accessori vari. Con l'estate esplodono: ombretti spalmati a spatola, occhialoni, fiocchetti, luccichii di paillettes...ma l'accessorio più importante è il cellulare dove instancabili continuano a scrivere 'xkè raga stasse nn cvdm???'.
Pericolose? Penso tanto quanto come l'uso esagerato del termine 'assolutamente', usato senza senso, senza il seguito del si e del no.
L'estate è in corso e questa mia piccola guida prendetela come un giro di ventilatore o una spalmata di doposole: dopotutto qualcosa ci trasciniamo sempre dietro.

martedì, luglio 27, 2010

Pensaci, Giacomino!

Allarme sicurezza continua: i ladri, i truffatori, gli affaristi occulti, continuano a rubare e delinquere. Ricordate la campagna contro i clandestini? Erano loro, secondo i politici di destra, a creare un allarme sociale con la delinquenza. Ora non si parla più di quello, però la criminalità continua e i responsabili sono mimetizzati in giacca e cravatta dentro le istituzioni: Partiti, Parlamento, amministrazioni pubbliche, sottogoverno, ecc.
Gianfranco Fini fa bene a pretendere pulizia dentro il suo partito e per chi fa politica; ma non si ricorda che Berlusconi, dopo che ha fondato Forza Italia voleva Di Pietro ministro per il suo primo governo per zittire la magistratura sui suoi loschi affari? Pensaci, Giacomino! Pensaci!

lunedì, luglio 19, 2010

La Destra italiana

La destra politica italiana ha sempre avuto bisogno di un duce, di un condottiero e spesso se ne innamora al di là delle reali capacità politiche. Oggi come ieri la destra italiana che non è mai stata liberale, come ricordava ndro Montanelli, ha trovato in Berlusconi il suo leader e non si preoccupa più di tanto di fare politica e di guardare al futuro. La fede acritica e di delegare ogni decisione al capo è una caratteristica del militante di destra, di chi aspetta un 'che pensi mi' per non prendere la responsabilità del governo.
Le differenze tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini nascono proprio da questo fatto: la costruzione di una destra democratica e liberale. Berlusconi ha dimostrato nei fatti che tra conflitti di interessi, guai giudiziari -che è bene ricordare sono nati antecedentemente alla sua 'discesa in campo'- e aspetti caratteriali di voler più che governare 'comandare' e in fondo agli italiani piace così.
Agli italiani piacciono le 'simpatiche canaglie' e Berlusconi le incarna in tutto: puttaniere, affarista, narciso, barzellettiere, affabulatore...circondandosi poi di una corte di mediocri per risultare il migliore.
Lo scontro tra Berlusconi e Fini è anche sulla gestione di un partito, il PdL nato unendo due anime della destra: una Alleanza Nazionale in evoluzione e l'altra Forza Italia, in sostanza supporter della personalità del leader Berlusconi. Cosa poteva succedere?
E' chiaro che la forma è anche sostanza e attualmente il PdL è un partito che dipende tutto dalle decisioni del capo: non vi è nessuna dialettica politica e senza congressi non si eleggono i dirigenti; vengono solo ordinati da Berlusconi.
La crisi morale e il continuo malaffare di chi si è autoproclamata 'classe dirigente' non fa altro che acuire i problemi.
Io che ho sempre pensato che l'Italia in fondo non è mai stata di destra mi devo ricredere: il popolo italiano è e rimane un bambino con il bisogno di un papà alla Berlusconi, capace di farti promesse di giocattoli mai visti strizzandoti l'occhio quando fai le marachelle.

lunedì, luglio 12, 2010

Un bel desiderio

Un bel desiderio? Vivere un giorno di più di Berlusconi; di colui che ha saputo farmi incazzare moltissimo. D'accordo che dovrei avere compassione di quell'uomo pieno di arroganza, potere e tanto ricco di denaro quanto povero intellettualmente; eppure mi piacerà vederlo finire i suoi giorni e guardare i suoi tanti soldati adoranti, piangerlo attoniti: piangerà anche la 'maggioranza' degli italiani, quella dei suoi quotidiani sondaggi. Io no.
Anagraficamente dovrei riuscire a vedere i funerali di Berlusconi -forse anche in diretta televisiva a reti unificate- ma non è certo: lui ha chiesto a Don Luigi Verzè, fondatore dell’ospedale San Raffaele di Milano, di farlo vivere fino a 150 anni. Don Verzè crede che con la scienza 'torneremo a vivere fino a 120 anni come è stato scritto su Matusalemme. E poi la scienza non la ferma nessuno, nemmeno la Chiesa'. Così anche con le sinapsi in ineluttabile declino, è possibile che Berlusconi proseguirà a governare l'Italia...in fondo lui è un prodotto tutto italiano.
Leggo fra le tante notizie di oggi che Berlusconi nell'incontro con le Regioni per la manovra economica ha detto: 'gli accordi non devono essere rispettati al 100%; siamo in Italia, il nostro paese è sempre andato avanti...'. Capito? Quale altro modo di ragionare è più caratteristico della politica italiana di questo?
Una cosa è certa: comunque andrà io non sopravviverò agli italiani. Intanto tengo duro e cerco di incazzarmi di meno.

giovedì, luglio 01, 2010

Il conflitto di interessi continua

Il conflitto di interessi continua in tutte le forme immaginabili che deteriorano la democrazia italiana. Con l'avvento di Berlusconi in politica si è aperto un periodo buio per la democrazia e le istituzioni repubblicane che fanno capo alla Carta Costituzionale. Nessuno avrebbe potuto dare il mandato di primo ministro a Berlusconi senza che prima non siano stati risolti i suoi contenziosi giudiziari e istituzionali: ossia farsi processare e lasciare le proprietà delle aziende televisive e di informazione.
La decisione di dare l'incarico a formare il governo è ancora nelle mani del Presidente della Repubblica e, sebbene deve ascoltare i partiti vincitori delle elezioni, non esiste al momento nessuna norma che gli imponga di scegliere la persona per fare il Primo Ministro.
Le leggi elettorali non prevedono a tutt'oggi l'elezione diretta del Capo del governo; l'indicazione del capo coalizione nelle schede elettorali non è un obbligo costituzionale a farlo Presidente del Consiglio.
Così continuo a domandarmi, anche alla luce di tutte le presentazioni di Lodi e leggi ad personam, perchè sia stato dato l'incarico a formare un governo a Berlusconi. Vincere le elezioni nella nostra democrazia, regolata dalla attuale Costituzione, non implica l'automatico incarico al capo, in questo caso al boss, della coalizione vincente. Ora si cerca di porre rimedio a questa anomalia inventando leggi ad hoc. Il conflitto di interessi continua e contrasta con quello di tutti i cittadini onesti e democratici.