venerdì, febbraio 29, 2008

Cafè Philo a Genova

Giovedì 28 febbraio 2008. Grande successo del primo Cafè Philo a Genova. Oltre 50 persone si sono trovate da Oltreconfine Cafè in Piazza San Lorenzo per seguire il dibattito del Cafè Philo, condotto dalla brava psicofilosofa Giusy Randazzo. Visto il grande interesse e partecipazione comunico che l’iniziativa si ripeterà l’ultimo giovedì di ogni mese.
Gli argomenti da trattare saranno decisi di volta in volta. Al primo Cafè Philo si è parlato d’amore e il tema trattato ha avuto diverse definizioni non trovandone poi una che fosse in grado di comprendere questo sentimento che va oltre ogni logica di contenimento e di razionalizzazione. Giusy Randazzo è stata bravissima a condurre la discussione e partendo dal mito che racconta come l’uomo fosse stato diviso per punirlo in due parti da Giove, per la sua presunzione ad essere loro dei, poi ebbe pietà e donò all’uomo l’amore affinché potesse riunirsi con la metà mancante. L’amore come medicina e sollievo per la pena dell’essere scissi.
Una bell’inizio che ha fatto intervenire molti a legare all’amore altre cose: amore è libertà; amore è sofferenza, come piacere, dolore, possesso, legame…
L’amore è molte cose ed al termine nessuno ha più risposte ma solo domande…ed ecco che la filosofia ha svolto il suo compito. Una bella serata davvero.

lunedì, febbraio 25, 2008

Sarebbe bellissimo

Sarebbe bellissimo se in politica non entrassero i cosiddetti teodem o i teocon. Abbiamo sempre più bisogno di laicità. Abbiamo bisogno che chi si mette al nostro servizio, facendo politica, lasci le convinzioni religiose come un fatto da vivere nel suo personale privato.
Non si vuole divorziare? Non si vuole usare il preservativo? Non si vuole l’inseminazione artificiale? Non si vuole andare a vivere con un’altra donna o altro uomo? Non si vuole fare il testamento biologico? Non si vuole usufruire della legge 194? Nessuno ci obbliga a disporre di queste libertà.
Per quale motivo si vuole uniformare il mondo a propria immagine e somiglianza? Forse perché si è detentori di una verità assoluta?
La libertà è una dolce bevanda che una volta assaggiata dovrebbe aiutare a non tornare indietro, a non essere più schiavi di qualcuno o qualcosa. Purtroppo non è stato sufficiente far ingoiare quel nettare prezioso a molte persone ed interi popoli, per portarli alla causa della democrazia. Per certe menti, e certi cuori, la libertà fa paura: vuol dire prendersi la responsabilità della propria vita seguendo una strada di conoscenza che porta a se stessi, alla propria essenza.
La libertà è una bevanda che aumenta la capacità di scegliere il bene. La libertà non va confusa con la verità o la perfezione, la libertà è semplicemente l’autonomia di sé. Attenzione però, ogni passo nella vita che aumenta la fiducia in se stessi, l’ integrità, il coraggio, la convinzione, aumenta anche la capacità di scegliere l'alternativa desiderabile; finché alla fine non diventi più difficile scegliere l'azione indesiderabile piuttosto che quella desiderabile.
La libertà in questo modo diventa il grado di misura del proprio egoismo e insieme di dominio delle rinunce alle soddisfazione dei bisogni.
Continuando nel paradosso, dove la sola libertà che non abbiamo è quella di non essere liberi, viviamo psicologicamente schiavi di gabbie costruite da noi stessi: pensate che spendiamo miliardi di dollari per fare la guerra con lo scopo di rendere sicura la nostra libertà. Una libertà che ci fa prigionieri.
Dove sono allora i politici che perseguono la vera libertà?

mercoledì, febbraio 20, 2008

I vantaggi della donna

C’è la commissione ministeriale delle pari opportunità, e l’anno 2007 trascorso era stato proclamato Anno europeo Pari Opportunità per Tutti. Bisogna anche dire però, che essere donna ha molti vantaggi e dà maggiori opportunità.
Esempi: l’automobile per le donne è solo un mezzo di trasporto e non un corrispondente proporzionale alla virilità; così il box auto non è una delle sue massime aspirazioni della vita. Inoltre con le loro amiche possono parlare di molte cose senza discutere se fare o non fare sesso sfrenato. Nessuno le domanda quanto resistono...per questo possono fingere gli orgasmi senza essere scoperte, ma allo stesso tempo i loro orgasmi possono essere multipli; insomma recuperano in qualità. Possono divertirsi anche in bagno a chiacchierare con le amiche.
Altro fatto indiscutibile le donne sono decisamente più sensibili, ordinate, curate, fresche e profumate. Non sono costrette a ridere per una stupida barzelletta sporca. Possono avere i capelli del colore che più le piace e tagliandoseli a volte possono anche cambiare la vita. Le donne sono intuitive Si relazionano con serenità con ogni tipo di persona, senza dover pensare ossessivamente di come fare per portarsela a letto. Hanno un buon rapporto con gli animali...
Non hanno bisogno della mani per fare pipì, possono andare in giro senza mutande. Sono la pratica di tutta la teoria.
Ancora, conoscono almeno altre 20 bevande oltre alla birra. Hanno gli orizzonti meno limitati. Hanno meno colesterolo. Non hanno bisogno di essere in gruppo per trovare il coraggio di abbordare qualcuno. Sanno digerire senza essere volgari. Soprattutto non saranno mai un ‘vecchio porco’.
Allora in fondo quali opportunità possono prendere dall’uomo? Forse per fare la fila più corta per andare al bagno? Aprire i vasetti da sole? Sapere tutto sulle auto? Non trascinarsi dietro la borsa piena di cose inutili? Poter ammirare il proprio divo, senza morire di fame per avere qualche somiglianza? Comperare preservativi senza che il negoziante le immagini nude? Perché gli amici non ti incastrino mai con un ‘noti qualcosa di diverso’?
O non sarà mai per perdere una ‘opportunità’ sessuale, perchè non te la senti?
Così come il fare un bel rutto, che è quasi atteso di tanto in tanto?
Naturalmente scherzo…ma pensateci su. E buone opportunità a tutti.

martedì, febbraio 19, 2008

L'ambiguità di G. Ferrara

Giuliano Ferrara incarna attraverso le sue battaglie tutta l’ambiguità possibile.
Giuliano Ferrara ha attraversato tutte le posizioni politiche: da comunista è diventato prima socialista per approdare a Forza Italia; come da ateo è diventato bandiera del clericalismo, con l’invenzione della moratoria sull’aborto.
Forse ambiguo è anche il nostro pensiero, ma Ferrara si è sempre distinto contro le donne e la femminilità. Non dimentichiamo la pubblicazione su Panorama, di cui Giuliano Ferrara prese la direzione nel 1996, della videocassetta dell’incidente probatorio di Stefania Ariosto, l’accusatrice di Previti. Si voleva far passare Stefania Ariosto come una instabile mentale.
Ora si candida non solo per diventare un senatore della Repubblica italiana - dopo che ci aveva provato contro Di Pietro nel Mugello nel 1997- ma anche Ministro della Salute…lui con la sua stazza dovrebbe insegnarci a dimagrire? Giuliano Ferrara ministro lo è già stato con il primo governo Berlusconi nel 1994: Rapporti con il Parlamento, l’attizzatore di risse, l’inventore della TV spazzatura; anche qui chi non lo ricorda dentro il bidone delle immondizie mentre si cosparge di rifiuti? E il suo teatrino sulla 7 dove, intervistando Berlusconi disse che aveva fatto bene a sbattere fuori dalla Rai Biagi, Santoro e Luttazzi, metteva in difficoltà il suo capo? Ora con la lista per la vita chiamata Pro-life, cerca consensi attaccando la pratica abortiva come omicidio e selezione genetica razzista. Ancora sostanzialmente una battaglia contro le donne mascherata da frasi come: ‘Vogliamo restaurare amore e buonumore, come scriveva il teologo Ratzinger. Il risultato sarà una sorpresa, ne sia certo...’- scrive a Berlusconi, sempre il suo referente politico: dovrebbe essere lui ad accoglierlo, a non abortirlo.

martedì, febbraio 12, 2008

In democrazia servono i numeri

In democrazia servono i numeri, serve una maggioranza per prendere le decisioni e governare. Purtroppo alla sinistra, cosiddetta radicale, questo sembra non interessare: procede con proclami, slogan e iniziative sapendo benissimo che da sola, con il 10% dell’elettorato, sarà impossibile fare qualcosa di utile all’Italia. Alla fine la sinistra, cosiddetta antagonista, rivela la sua aspirazione a fare solo l’opposizione.
Nel panorama politico italiano dove prevalgono i personalismi, le frammentazioni basate sui distinguo, non si riesce a trovare mai la sintesi per le decisioni da prendere.
Il centrodestra, evocando un inesistente pericolo comunista, giocando sull’emotività e sul carisma di un capo-padrone, riesce a compattarsi ed avere un buon risultato elettorale. Il centrosinistra invece pur seguendo un razionalismo pragmatico si divide e, rincorrendo battaglie astratte, dimentica gli obiettivi concreti.
Ricordate come era caduto il governo Prodi nel 1998? Per la richiesta di Rifondazione Comunista delle 35 ore settimanali, quali toccasana per l’occupazione. Che battaglia era? Nessuno l’ha più rispolverata. Oggi dopo le varie uscite dei numerosi personaggi: Pecoraro Scanio, Giordano, Di Pietro, Diliberto, Mastella, Dini e successo lo strappo. Se si chiederà perché è caduto nuovamente il governo Prodi, saranno in pochi a ricordarlo. Non sarebbe ora di porre fine a questi siparietti? Se non si cerca di perseguire una maggioranza vera con uomini nuovi, scelti dai cittadini e non dai partiti-bottega non si riuscirà a cambiare niente. In verità neanche Veltroni è un ‘nuovo’, però il soggetto politico che rappresenta è la vera scommessa per una nuova politica, e al suo interno stanno crescendo uomini e donne con la voglia di cambiare.
In democrazia servono i numeri e anche le teste.

domenica, febbraio 10, 2008

Per San Valentino

Lascia perdere gli oroscopi e segni zodiacali, quel giorno che ti ho incontrato mi sono innamorato di te non perché c’era Marte che entrava in Venere o Mercurio che usciva da Giove, ma perché hai risposto al mio sorriso e vederti ridere è stata la mia gioia. Vederti com’eri bambina è il mio segreto d’amore.
Ricordo che ti ho invitata al cinema e nel buio della sala ci siamo presi le mani, solo con quelle abbiamo parlato; abbiamo scambiato più di mille parole.
Abbiamo intrecciato le dita, stretto i palmi, accarezzato i dorsi…le mani, le nostre mani scoprivano i nostri corpi. Toccandoci abbiamo scoperto l’amore.
Lascia perdere San Valentino e le feste comandate; quelle dedicate a questo o quel santo protettore, mi sono innamorato di te e continuo ad amarti senza raccomandazioni. Ti amo per quello che sei, per la tua spontaneità. Amo la tua aria ingenua e lo stupore che scambi.
Ricordo il nostro primo bacio. Ricordo tutte le sensazioni, il brivido che mi donò e che durò parecchi giorni: con la lingua, capii cosa vuol dire gustare, assaggiare, bere umori e vita.
Abbiamo da allora continuato a baciarci ed ancora oggi al mattino o anche dopo una lite, ciò che suggella il risveglio, la pace e il nostro amore è sempre un bacio.
Lascia perdere tutto e mantieni solo i tuoi baci d’amore.

venerdì, febbraio 08, 2008

1968 - Cantavo e canto ancora

1968 sono passati 40 anni. Allora cantavo ‘Hei Jude’ dei The Beatles; allora sognavo la rivoluzione.
Terremoto in Sicilia. La Valle del Belice è distrutta. Allora cantavo ‘Ragazzo triste’. Muore la Primavera di Praga con i carri armati sovietici. Vengono assassinati Martin Luther King e Robert Kennedy. Nixon diventa presidente USA. Si cantava ‘Strangers in the night’. La polizia spara sui manifestanti ad Avola. Io cantavo ‘Contessa’.
Gli studenti di tutto il mondo si muovono contro l’autoritarismo. La società si scopre vecchia e di fronte ad una scolarizzazione di massa sembra incapace a dare a tutti un futuro; ma non è una guerra al potere, c’è invece una ricerca di spazi nuovi, di forme di aggregazione diverse. Cantavo ‘Delilah’.
A Città del Messico strage di studenti da parte dei militari in Piazza delle Tre Culture. Cantavo ‘Qui e là’. Tutte le istituzioni, compresi i partiti di sinistra rimasero interdetti. Cantavamo: ‘Cera un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones’. Ci sono i primi cortei che inneggiano a Mao Tse Tung. Cantavo ‘Affida una lacrima al vento’.
Avanza la contestazione studentesca. Guerriglia a Valle Giulia. Cantavo la ‘Canzone di Marinella’. Ondate di protesta contro la guerra in Vietnam. Cantavo ‘Un’ora sola ti vorrei’.
19-20 maggio, si va alle elezioni politiche. Cantavo ‘Yesterday’. Nasce Lotta Continua. Cantiamo tutti: ‘Vengo anch’io no tu no’. Nasce Potere Operaio. Cantavo ‘Bang Bang’. Nasce l’Isolotto di don Mazzi. Cantavo ‘Cuore Matto’. Sant’Ambrogio a Milano…uova marce contro la borghesia. Cantavo ‘Nel cuore, nell'anima’.
Il 1968 finiva e continuavo a cantare. Si cantava ‘Massachusets’ e ‘L’ora dell’amore’. La rivoluzione è finita. Canto ancora.

martedì, febbraio 05, 2008

La parola ai cittadini...ma la si dia davvero


Sono passati alcuni mesi dal 14 ottobre, quando in tutta Italia furono scelti i candidati per la costituzione nazionale del nuovo Partito Democratico. La risposta di partecipazione fu ampia e dimostrò che c’è molta voglia di partecipazione alle scelte politiche e soprattutto di nuovi modi di fare politica.
La legge elettorale approvata solo dal centrodestra nella scorsa legislatura era stata concepita per non permettere al centrosinistra –a quel tempo dato per favorito dai sondaggi- di governare, e ci sono riusciti. Si è cercato nelle consultazioni di Marini di modificarla ma non si è riusciti. Questo è un fatto gravissimo poiché darà nuovamente alle segreterie dei vecchi partiti la scelta di chi dovrà essere eletto, estromettendo la preferenza dei candidati agli elettori
Ora, in questi giorni, si sono svolte le elezioni per costituire i circoli territoriali del nuovo Partito Democratico, ritirando la tessera di fondatori. Ed io non solo sono andato a 'fondare' il Partito Democratico, ma mi ci sono anche autocandidato, per il circolo territoriale di Portoria Carignano. Sono stato anche eletto con soddisfazione...anche se penso che dovrebbero farsi avanti dei giovani. La cosa mi consola per quanto riguarda le candidate femminili, dove la più votata in assoluto nel seggio dov’ero candidato io, è stata una giovane di 24 anni.

Per dare forma a questo nuovo soggetto politico, sono inevitabili le contraddizioni, insieme col trascinamento, in parte, del vecchio ceto politico: non si può inventare e fare in politica una cosa totalmente nuova senza contare su esperienze e persone impegnate su questo fronte.

La cosa sperabile è che teodem e personaggi ambigui- per non dire falsi- come Giuliano Ferrara e Paola Binetti non dettino loro le condizioni delle scelte politiche, che dovranno essere improntate sulla laicità assoluta. Quindi benvenuti i cattolici, poiché nella realtà italiana senza di loro non avremmo né il divorzio né la legge 194, ma bisognerà stare molto attenti affinché le posizioni religiose che riguardano la fede e la dimensione personale, siano poi imposte anche ai non credenti o ad altri di diversa religione. E’ assurdo l’inalberamento di certi cattolici sulla regolamentazioni delle coppie di fatto: ma che fastidio gli danno? Regolamentare una situazione di convivenza non lede nessun diritto –anzi gli amplia- non costringendo nessuno a fare delle scelte circa la condivisione degli affetti.
La scommessa e l’avventura di un partito nuovo deve continuare e diventare lo strumento per una conseguente nuova politica. Una politica che sappia progettare il futuro e quindi aperto e pronto ad accogliere tutti i giovani che vogliono impegnarsi per costruire su valori condivisi di democrazia, libertà, laicità e giustizia una società più giusta.

venerdì, febbraio 01, 2008

Destra o Sinistra per DNA?

Ad intervalli regolari vengono annunciate le scoperte biologiche che determinano le più varie malattie e stati psicologici umani. Con la scoperta del gene che provoca la morte precoce, chiamato Cloto, ecco quello che provoca l’ernia, la paura, l’infedeltà e l’eterna giovinezza…recentemente è stato trovato il gene che provoca l’obesità. Ricordo anche la scoperta del gene della violenza, nell’agosto del 2002: ‘Sei violento? Decide un gene’, così titolava la stampa quotidiana. Poi abbiamo, sempre in quello stesso periodo, trovato il gene del linguaggio: un gene potrebbe far parlare gli scimpanzè…per ora, intanto, parlano anche gli idioti.
Ricordo la scoperta data dalla Rockefeller University di New York, dove Paul Greengard scoprì la molecola responsabile della depressione. La molecola si chiamava P11 ed era forse l'anello mancante a lungo cercato per capire le basi molecolari della depressione.
Oggi, 31 gennaio 2008, viene ripresa una notizia dello scorso anno,-chissà perché?- tratta da uno studio condotto dalla New York University, per cui la scelta di essere un conservatore o un liberale dipende dai neuroni del nostro cervello: altro che materialismo storico, lotta di classe, condizione sociale e altro…sono le attività cerebrali a determinare le tendenze politiche. Essere di destra o di sinistra non dipenderebbe dalla nostra volontà - o dall'educazione ricevuta - ma dal corredo genetico. Progressisti o conservatori quindi si nascerebbe e non lo si diventerebbe. Con quest’ultima scoperta, il Corriere della sera si lancia nel titolo: ‘Destra o sinistra: dipende dai geni?’. Non è serio e nemmeno vero.
Come reagire a queste informazioni? Noi profani divoratori di farmaci e notizie cosa dobbiamo pensare? dovremo solo sorridere o sperare? Gratta, gratta forse scopriremo che ancora una volta non ci sono ragioni di salute, ma ragioni di business: riportare situazioni psicologiche, sindromi psichiatriche, stati esistenziali e perfino le scelte politiche ad un eccesso o ad un difetto molecolare per i quali è già pronto il farmaco, è solo un metodo per accrescere il fatturato di certe case farmaceutiche. Non è un caso che quei ricercatori poi lavorino per quelle stesse aziende. Che non abbiano nel frattempo da venderci una pillola contro Berlusconi o Veltroni?