sabato, maggio 17, 2008

Partenza Perù

Il 19 maggio partirò per un viaggio in Perù. E’ un viaggio programmato da tempo e che ora prenderà forma. Partirò con mia moglie Anna e staremo via per oltre 3 settimane. E’ un viaggio organizzato da noi, con l’ausilio della guida Lonely Planet, che rappresenta per i viaggiatori un vera e propria bibbia in sedicesimo: un cult per chi deve viaggiare.
Io e Anna ci ripromettiamo con questo viaggio di visitare con calma, e con i nostri tempi, le cose più interessanti che quel paese offre. Le cose sono tante e spero che avrò poi modo di raccontarle.
Il viaggio è in uno dei più affascinanti paesi del mondo, culla della grande cultura e civiltà incaica, per cui cercherò di conoscere la realtà attuale e complessa di quel popolo e di quella terra unica e straordinaria. L’itinerario si snoderà da Lima lungo tutta la sierra andina fino alla scoperta delle antiche civiltà del passato. Le città che visiterò sono oltre a Lima, ciudad de los reyes, Pisco, Nazca, Arequipa, Puno e Cuzco.
Cuzco considerata l’ombelico del mondo sarà anche la base per le escursioni sul Machu Picchu, le imponenti rovine di Sacsayhuaman e la Valle Sacra.
Entonces hasta luego e suerte.

Per la partenza ho qualche preoccupazione, gli amici peruviani che conosco qui, in Italia, sono stati prodighi di consigli, ma soprattutto di raccomandazioni a non farmi derubare: sembra che a Lima ed in molte parti del Perù le rapine e i furti siano una faccenda diffusissima.
A Lima bisogna vestirsi da poveracci e se presi di mira dai locali dire subito: ‘nosotros no somos gringos, nosotros somos italianos’. Non mettersi orologi, catenine, braccialetti, ornamenti vistosi, borse e zaini vanno tenuti sempre d’occhio. Per consultare le guide sedersi in un luogo sicuro e tenere i bagagli in braccio.
‘Jorge y Ana state attenti a prendere bus solo di compagnie sicure. Viaggiate di notte sui bus cama (bus con poltrone letto)…’, così mi rassicurano los amigos peruani. Se viaggiassi con compagnie che non sono la Cruz del Sur, Flores o Ormeño di giorno potrei essere rapinato. Le compagnie che non sono sicure hanno gli autisti che si fermano a raccogliere passeggeri per strada, per arrotondare lo stipendio, e questi si rivelano spesso dei banditi. Mi sembra che in Perù continui il Far West.
Ad ogni modo la mia natura di vedere le cose dal lato positivo forse mi salva. Diversamente penserei: ma chi me lo fa fare di andare in Perù?
La febbre della partenza ha il sopravvento e tutte le paure svaniscono. Così partirò con la voglia di vedere, conoscere, provare. Il viaggio è sempre una esperienza formativa e quindi entonces, hasta luego e suerte.

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