venerdì, gennaio 07, 2011

Il Pensiero Positivo di Giorgio Boratto


Aldo Carotenuto (psicoanalista junghiano, morto nel 2005) diceva che da ogni storia di sofferenza traspare un destino di individuazione.
C'è la trama segreta di un significato che si rivela a chi si abbandona ai suoi percorsi labirintici sino a lasciarsi sconfinare, sino cioè a oltrepassare i confini di un IO incapace di dare risposta ai perché che lo attanagliano, per scendere un altro versante della conoscenza, quel versante di ombre e di dolore di fronte al quale si tace, disorientati.
Ma il disorientamento, la caduta, il contatto con la morte sono passaggi obbligati dell'esistenza, passaggi che però possono sostanziare la possibilità di un riscatto, se riusciamo a patirli e a non subirli, a viverli cioè esercitando una pazienza dell'attesa e una fiducia nelle forze segrete dell'anima che possono venire in nostro aiuto.
L'uomo è il solo a poter carpire il senso, a patto però di accondiscendervi, di abbandonarsi a questa giostra infinita di dolore, amore e morte: al termine del giro potrà forse scoprire che il pericolo estremo contiene le ragioni della salvezza, e che l'intimo scopo della vita consiste nella trasformazione continua dell'umano dalla inconsapevolezza originaria naturale ad una consapevolezza superiore.
Con le tecniche di David Racah questa strada impervia di consapevolezza superiore è ottenibile anche senza dolore. Certo il dolore fa sempre parte della nostra vita e può rappresentare sempre un momento di interrogazione per la consapevolezza: chi soffre tende a rinchiudersi, a isolarsi e questo fatto potrebbe tramutarsi in un momento di forte riflessione; ma viceversa abbiamo tutti la capacità di raggiungere gradi di consapevolezza superiore sfruttando i talenti che tutti disponiamo.
Infatti ognuno di noi ha le potenzialità per creare una vita piena e traboccante di ogni dono e talento, a partire da salute, felicità e amore.
Ecco che compare in questa tappa il pensiero positivo.
David Racah per rafforzare la pratica del pensiero positivo ha creato un corso gratuito per svilupparlo con le tecniche di visualizzazione.
Il pensiero positivo funziona solo se le credenze nel subconscio sono in linea con esso e se siamo completamente attenti a questa armonia.
Cosi con il desiderio di essere positivi e far funzionare le cose, ci accorgeremo quando il nostro subconscio stia facendo andare un nastro e noi possiamo cancellarlo.
Buona parte dei nostri conflitti dipendono da questo: pensare positivo senza essere coscienti e limitando le nostre aspettative.
Con il lavoro costante e le tecniche di David Racah potremo azzerare le convinzioni limitanti e partire con un pensiero assertivo delle nostre possibilità di felicità e amore.

'Adesso basta', un libro per il cambiamento. di Giorgio Boratto


Il mese scorso (8 ottobre 2009) è uscito un libro di Simone Perotti intitolato, 'Adesso basta' (http://www.chiarelettere.it/dettaglio/65786/adesso_basta )
con il sottotitolo: 'Lasciare il lavoro e cambiare vita' che è un manuale del vivere un cambiamento di vita; un cambiamento che fa lasciare la carriera, il lavoro frustrante, per scegliere la libertà.
Il libro di Simone Perotti parla della sua esperienza personale e di downshifting, un neologismo che indica uno stile di vita semplice, vivere un profilo basso.
Per fare downshifter occorrono delle azioni; dei comportamenti che hanno una verità assiomatica: noi siamo i fautori del nostro destino.
Questa è la convinzione originaria da dove parte il cambiamento.
Tutto inizia ponendoci delle domande: Cosa non va della nostra vita? Come possiamo migliorarla? Quali sono i nostri sogni? Cosa fareste se foste liberi?
Le risposte forniranno la chiave o almeno le premesse perchè possa avvenire il cambiamento.
Con il downshifting cercheremo l'essenziale, la sobrietà, coltivando il sogno con costanza, ottimismo e senza paura. I pensieri positivi mettono sulla strada giusta.
Se non si hanno risultati bisognerà rivedere il progetto e non l'idea.
Ogni problema ha una soluzione. In fondo poi bisogna soprattutto allenarsi alla solitudine; sono momenti per noi che ci aiuteranno a trovare il gusto per incontrare l'altro.
'All’ora dell’aperitivo, un po’ dovunque, fioriscono i progetti più straordinari, e l’adrenalina scorre libera e feconda.
Solo qualche anno fa tutti volevano diventare ricchi, e oggi tutti vogliono smettere. Perché? Questo si domanda l'autore ed ecco come il libro affronta questo passaggio non fermandosi a quando l’effetto degli aperitivi sfuma e si va solo a dormire un po’ intronati.
La mattina dopo, tutti tornano a lavorare e si trovano anche qualche frustrazione in più…Simone Perotti ha invece detto 'Adesso basta' e ha cambiato vita davvero.
Ricordate: 'Quando smetterete di lavorare; mentre tutti sono in ufficio voi vi sentirete soli. Vivere la solitudine vi salverà e questo è più importante dei soldi'.
Simone Perotti oggi dice di guadagnare molti meno soldi, ma ha imparato a spenderne meno.
Simone Perotti (http://www.simoneperotti.com/wp/), che nella presentazione del libro dice di vivere tra Milano, La Spezia e il mare, dopo aver fatto il manager per diciannove anni, ha lasciato tutto e oggi si dedica interamente a scrivere e navigare, e a qualche altro lavoro occasionale.
Lui ha un blog dove qualcuno ha scritto: 'Sto leggendo il libro e mi ha colpito moltissimo la parte in cui si parla di Libertà.
Libertà 'da' e libertà 'di'.
Mi sono reso conto che i desideri che ho coltivato finora non sono i miei, ma prevalentemente tentativi di piacere agli altri. I miei quali sono? E’ come se li avessi dimenticati.
Cercherò di tornare all’infanzia per ricordare quali erano. Intanto grazie Simone'. Che dire? Anche noi possiamo associarci ai ringraziamenti, in attesa che il cambiamento per trovare la felicità, trovi spazio in ognuno di noi.

Nessun commento: