giovedì, settembre 21, 2006

Per il partito dell'Ulivo

Niente da dire sulle scelte politiche di ognuno. L’importante è avere degli ideali.
Di fronte ad un mondo cinico, dove la guerra sembra l’unica risposta alla risoluzione dei problemi, fare delle scelte ed avere delle idee su come costruire la società è una cosa lodevole.
Questa premessa è doverosa per affrontare il tema di una sinistra che si dividerà ulteriormente, in occasione della costruzione del partito democratico. Se ne sente il bisogno? La sinistra da sempre si dibatte tra apparenti sofismi per dividersi in concreti schieramenti. Da sempre la sinistra perde per questo, e per questo non riesce a governare la società in continua trasformazione.
A mio parere dietro la ricerca di un partito, qualunque esso sia, c’è il bisogno di confermarci da che parte stiamo; poi ci sta anche il perseguimento di un consenso democratico, che dica quanto potere abbiamo per dare ‘gambe’ ai progetti ideali e politici. I partiti segnano sempre la vita democratica di un paese: essi ne sono la forza e anche la debolezza; debolezza consistente nell’essere spesso consorterie di personaggi di potere per il potere; di essere ‘bande’ per inciuci e spartizioni ‘familiari’.
E le idee? Per quelle io non sento la necessità di un partito che me le indichi e in certi casi, paradossalmente, me le rinfacci. Quelle idee sono tanto mie come la mia persona. Le idee di sinistra poi le considero una parte dell’ essere, dell’etica dei comportamenti, di ognuno le faccia proprie. Io non ho quindi paura di perdermi nell’affrontare la costruzione di un soggetto politico nuovo. Un partito che persegua la costruzione di una società futura più giusta, unisca persone diverse, parli ai giovani e sappia interpretare la realtà, che è sfuggita a tutti gli attuali partiti. Per fare questo però è bene ricordare che sarà necessaria una classe dirigente nuova; occorreranno uomini diversi da quelli che compongono le attuali segreterie e direzioni partitiche. Le risorse umane e ideali nuove ci sono.
Prodi in preparazione del Seminario di Orvieto del 6-7-ottobre, per la costruzione del partito democratico, ha detto bene:
‘Le divisioni del passato non hanno dunque più ragione di esistere, ma è nel futuro che dobbiamo cercare le ragioni di una unità nuova e feconda. Queste ragioni oggi sono forti ed hanno il loro fondamento nella domanda di cambiamento del Paese che sale dalla nostra gente che si attende sia un orizzonte di crescita economica e sociale guidata da criteri di equità, di merito e di solidarietà che un quadro di stabilità di governo assicurato da un sistema politico bipolare trasparente e moderno’. Benvenuto allora al partito dell’Ulivo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

non ci sono commenti da parte di nessuno.
fatta questa considerazione, vorrei sapere di dove sei originario. Anche io mi chiamo Boratto e vivo in Piemonte, ai piedi della Alpi. vorrei sapere di dove sei originario.
lascio il mio cell: 340 8923586