giovedì, gennaio 25, 2007

In merito ad un articolo di Silvia Neonato sul Il Secolo XIX

Mi auguro che le donne aumentino in politica; ora che la politica in generale non sta esprimendo il meglio di sé; trovo giusta la considerazione di Silvia Neonato che nelle emergenze si ha bisogno delle donne. Ma è così? La città delle donne, non sarà ancora quella pensata oniricamente da Federico Fellini?
Certo che per la maggioranza degli uomini la donna continua ad essere un fattore perturbante: l’oggetto di seduzione e l’incarnazione dell’eros. Nessuno si è scandalizzato quando a Genova, Berlusconi, con a fianco Renata Olivieri –candidata Presidente della Provincia- si diceva pronto a raccogliere i numeri di telefono delle signore presenti, la stessa Olivieri rideva divertita…forse il suo glielo aveva già dato. Per me c’è ancora bisogno di tempo per crescere.
Intanto la politica, specchio crudele dei tempi di vita collettiva, dimostra che più di capacità, di sensibilità, di saper fare e di saper ascoltare, ha bisogno di soddisfare enormi ambizioni personali. In questo caso maschi o femmine con un ego pauroso, danno il via a competizioni spesso davvero meschine. Sullo sfondo ci sono gli interessi dei cittadini (maschi e femmine), ma più che progetti, idee per la soluzioni dei problemi, escono nomi di uomini e donne; escono personalismi.
Però non smettiamo di sperare nel futuro. Non dimentichiamo che la storia ha i suoi tempi. Ricordiamo che uno dei passaggi cruciali della civiltà umana è rappresentato dalla agricoltura –da cui viene mutuata la parola ‘cultura’- ed è nato per intuizione delle donne. L’uomo andava a caccia e la donna raccogliendo le erbe, intorno al villaggio, scoprì i semi da coltivare.
Ora aspettiamo senz’altro che le donne ci facciano vedere qualcosa di nuovo.

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