lunedì, gennaio 22, 2007

Oggi è morto l'Abbè Pierre

Oggi è morto l’Abbè Pierre, una figura di frate in Francia e nel mondo molto famosa. Fondatore del movimento Emmaus, Henri Antoine Groués, questo il vero nome dell’Abbè Pierre, è morto a 94 anni. Fino all’ultimo è stato attivo nel diffondere le idee del cristianesimo più autentico. Fino all’ultimo è stata una voce dello ‘scandalo’ di Cristo: lo scandalo di stare con gli ultimi della Terra, con gli affamati, i miseri, i vecchi, gli anziani e i malati.
Solo lo scorso anno era uscito un suo libro: ‘Dio mio…perché?’, in cui rivelava di avere avuto relazioni sessuali con delle donne. Creò scalpore. Forse in fondo in quella confessione non c’era niente di male; ma la sua testimonianza ancora una volta era inserita in maniera da provocare riflessioni e discussioni: si diceva, in quel libro, d’accorso ai preti sposati, e a preti celibi che ‘possano consacrarsi totalmente alla preghiera e agli altri’, all'ordinazione al sacerdozio delle donne e al riconoscimento delle coppie omosessuali.
A proposito di perché, un giorno era stato chiesto all’Abbè Pierre, che cosa avrebbe voluto chiedere a Dio? Egli rispose: ‘mio Dio vi amo con tutto il cuore, con tutta l’anima…però non capisco niente dell’ordine della creazione cominciando dal fatto che gli animali più grandi per vivere e conservarsi debbano divorare i più piccoli. La legge naturale per cui bisogna servire prima i più forti a scapito dei più deboli non mi lascia tranquillo. Certo, questo non sminuisce il mio amore per Dio, però non posso tacerlo, glielo devo chiedere. Gli chiederò anche delle sofferenze ingiustificate di molte popolazioni. È vero che la miseria è il frutto del peccato degli uomini, di ciascun uomo, dei governanti; è colpa nostra se non esiste un’equa distribuzione dei beni terreni tra gli uomini, però perché non chiamare Dio in causa?’ Una domanda che penso continui ad assillare tutti i cristiani.
Il 12 Dicembre del 2003 l’Abbè Pierre venne a Genova per una lectio magistralis, nella Cattedrale di San Lorenzo, sulla carità predicata dal Vangelo. In quella giornata l’Abbè Pierre parlo d’amore. Parlò dell’amore che non trova all’inizio tempo per tutte le cose da dire, per quante cose da fare; poi - come con la preghiera - succede di stare bene insieme, con la persona amata, in silenzio. Poi potrà esserci anche solo una parola: la tua felicità è la mia; quando soffri tu soffro anch’io, la mia gioia è la tua…
Ecco in questo Amore, che insieme al male fa vedere le meraviglie della vita, c’è il ringraziamento a Dio e la risposta per trovare la giustizia. Spero che il suo insegnamento continui
*Pubblicato oggi 24 Gennaio su 'Il SecoloXIX'

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