domenica, febbraio 11, 2007

Famiglie diverse

Quanta ipocrisia nella posizione della chiesa cattolica e dei suoi fedeli nel difendere la famiglia. Ma quale famiglia? Nessuno mette in dubbio la famiglia come nucleo costitutivo la persona umana; l’elemento primario della perpetuazione della specie. Ci mancherebbe altro. Però bisogna sapere che la famiglia è il luogo dell’amore e della pace, ma anche il luogo della perdizione e dell’inferno. Molti cosiddetti ‘mostri’, che conosciamo tramite le cronache criminali, non hanno forse una famiglia? Come è successo che molti ‘Maso’ hanno massacrato la propria? Come succede che molte madri uccidono i propri figli?
La chiesa riconosce una Sacra Famiglia, dove è stato concepito un figlio non dal padre naturale, ma da un fattore divino. Quel padre fu un padre mancato, e fu conosciuto più come un falegname, che un genitore…poi si sa, che essere padri e madri non vuol dire necessariamente ‘darli alla luce’. I figli sono di chi li cura, li alleva, li ama e protegge.
La chiesa sa che gli apostoli, chiamati da Gesù, abbandonarono famiglia, mogli e figli; fecero qualcosa come un ‘patto di solidarietà mistica’. Ancora oggi i preti, le suore e i frati abbracciano altre ‘famiglie’. In effetti l’istituto famigliare cui vediamo oggi ha ben poco di redento. Oggi assistiamo a sempre più separazioni, conflitti e disagi all’interno delle famiglie. Nel nome di una giusta autonomia personale, che è anche fattore di libertà e affermazione del proprio sé, vediamo giustamente il formarsi di altre unioni e famiglie. Fa quindi pena vedere negare diritti e possibilità di garantirsi mutui aiuti a cittadini italiani, da politici che per primi hanno fatto scempio dell’istituto familiare. Anzi qualcuno continua a fare il gigolò…in effetti gli italiani si comunicano alla domenica per poi ritenersi liberi di peccare tutti gli altri giorni. Il guaio che gli stessi non vogliono che ‘pecchino’ quelli che in chiesa non ci vanno. Forse loro hanno delle famiglie diverse.
Pubblicato, oggi 13 febbraio, sul Secolo XIX

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