domenica, aprile 15, 2007

Gli stranieri portano fortuna

‘Gli stranieri portano fortuna’ è il titolo di un libro scritto da Marco Aime, con il cantastorie Lawa Tokou. Il libro è la trascrizione di racconti orali tramandati da generazione in generazione, con appunti di viaggio nel Benin settentrionale. Questo libro ci aiuta ad esplorare l’Africa: l’Africa saggia, l’Africa della nostra origine; l’Africa attuale, moderna e insieme tradizionale, l’Africa che sarà ancora, anche il nostro futuro. Sì, perché l’Africa ha ancora molto da insegnarci e, conservando la memoria del nostro passato, può permettersi di indicarci anche il futuro; anzi, se noi avremo un futuro lo avremo imparando dall’Africa. L’Africa è la nostra saggezza.
Ebbene, così io aggiungo che non solo gli stranieri portano fortuna, ma portano anche virtù. Sì, gli stranieri arrivano carichi di voglia di fare, di speranza, conservano ancora quello che noi abbiamo sepolto con la presunta ricchezza fatta di sprechi e di consumi. Con gli stranieri arriva un carico di fiducia verso il futuro, arriva una ventata di autenticità.
E poi gli stranieri ci svelano quanti molti conflitti, definiti culturali, nascondano altri interessi. Lo scontro di civiltà è un artificio. Nessun popolo vive separato dagli altri. Molti stereotipi culturali sono solo dei politici e di certi intellettuali che non si accorgono quanto il mondo sia mischiato confuso e sempre in movimento. Gli stranieri portandoci il loro mondo ci aiutano a comprendere anche il nostro.
E poi noi, forti di una identità che deriva da una cultura millenaria, come riceviamo possiamo insegnare molto ai nuovi arrivati. Certo che per insegnare dobbiamo essere un modello credibile, sicuro, e forse oggi noi non lo siamo. Ai nuovi italiani dovremmo trasmettere una educazione cristiana e laica insieme, insegnare doveri e diritti accompagnati a valori di libertà e uguaglianza.
E poi chi parte, si mette in viaggio, è anche un coraggioso. Arriva da noi con la fortuna, e io dico anche con la virtù.

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