sabato, maggio 05, 2007

Come va?

Come va? Come stai? Domande rituali che si usa rivolgere quando ci si incontra. Proviamo però rivolgercele a noi stessi. Prendiamoci un momento per pensarci: come sto? Come mi sento? Domande non banali. Spesso non lo sappiamo. Stiamo correndo o stiamo facendo qualcosa che ci fa dimenticare persino come stiamo e chi siamo. Corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni a occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare e apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finché non è troppo tardi.
La vita che molti stanno vivendo non è la loro vera vita. Spesso la vita che si vive appartiene al passato, a quando eravamo giovani…oppure è rimandata ad un futuro che attende più denaro, una casa più grande, un lavoro migliore, una laurea, una fidanzata, un figlio e nel frattempo si vive un’eterna parentesi. Tutte condizioni che ci negano la felicità.
Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo Internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo, anche durante il sonno. Dentro di noi c'è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.
Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l'arte di fermarsi: fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano. La paura, la disperazione, la rabbia e il desiderio possono essere fermati imparando uno stile di vita più lento, più consapevole. La consapevolezza ci mette in grado di riconoscere la forza dell'abitudine ogni volta che si manifesta. ‘Ciao, come stai? Come ti senti?’
Entriamo in contatto con noi e ci accorgeremo che sappiamo quello che va bene per noi; sappiamo quali ritmi seguire e anche quali sono le abitudini che ci condizionano. Quella forza dell’abitudine, se solo le sorridiamo, perderà molta della sua carica e riconoscendola le impediremo di dominarci e di farci soffrire.
Se inseriremo nelle nostre giornate dei momenti per rimanere in contatto con noi e il momento presente, con la vita che si svolge in quello stesso istante, potremo essere felici e apprezzare le tante meraviglie che ci circondano: un neonato, un fiore, una nuvola, una stradina sassosa, il sole che sorge nel cielo…

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