sabato, luglio 26, 2008

Emergenza clandestini?

Emergenza clandestini?
C’è nel mondo un paese dove sono passate tutte le civiltà; sono passate genti di ogni cultura e colore. C’è nel mondo un luogo che è divenuto unico per ricchezza d’arte, per varietà di lingue, di cibi, di paesaggi, costumi, tradizioni…
C’è nel mondo una regione da dove sono partiti uomini per ogni dove; sono uomini che hanno attraversato montagne, deserti e mari per imparare e portare qualcosa di loro. C’è nel mondo una storia che è diventata Storia di tutta l’umanità.
Sapete qual è quel paese, quel luogo e regione del mondo? E’ l’Italia.
Sapete qual è la storia che continua ad essere Storia? La nostra, la storia italiana.
Eppure per strane onde, per flussi e riflussi, l’Italia riesce a dimenticare d’essere se stessa: quello che ha fatto diventare italiani, quelli che l’hanno raggiunta. Eppure per strane relazioni con se stessi alcuni uomini, dimenticando i loro antenati e inventandosi genie stanziali, hanno creato identità perverse. Eppure non c’erano barbari che non facessero paura; non c’erano stranieri che arrivassero soli: qui trovarono qualcosa che li avrebbe cambiati. Impararono una lingua, impararono a mangiare cibi nuovi; impararono a vedere chiese, palazzi, montagne e mari come mai in nessun luogo ce ne fossero stati.
Qui si sono fermate, e continuano a fermarsi, persone che hanno unito più che geni saperi; condividendo clima, paesaggi e destini. Questa è l’Italia, la mia Italia, ed io non ho paura.

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