lunedì, novembre 01, 2010

Elogio al Cav...

Elogio al cav. peccatore da parte di uno dei suoi amanti. Indovinate chi? Non è l'ex comunista Bondi, ma un altro ex comunista.
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Se lo condanniamo per aver aderito ipocritamente alla manifestazione per la famiglia, o per altre prestazioni pubbliche apparentemente prone alle regole della morale cattolica, ma non confermate dai comportamenti privati, non abbiamo capito niente della sua morale personale e della morale cattolica in generale.
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Il Cav. è espansivo fino al più estremo e ludico cerchio del purgatorio della commedia umana. Berlusconi è anche a suo modo quel che si dice bonariamente un puttaniere, un womanizer, un libertino giocoso e gaudente; una parte della sua esistenza l’ha da sempre dedicata a una socievolezza vagamente trasgressiva, il che non gli ha impedito di fare cinque figli, di nutrire del suo affetto due famiglie e due matrimoni, finché sono durati.
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Credo anche nel piccolo tocco dickensiano dell’uomo di cuore che si preoccupa di affidare a una sua protetta l’amica di qualche notte incorsa in una disavventura, la puttanella di strada con una storia critica alle spalle, e che per farlo rischia quella oscena cosa che è la reputazione inconcussa, tanto diversa dall’onore. Bravo, ha fatto bene a telefonare, a fottersene delle convenzioni, a mandare la Nicole a prendere Ruby in questura, e a spacciarla per la nipote di Mubarak, ciò che solo la sua fantasia e il suo senso del grottesco da commedia all’italiana potevano ideare per cavare d’impiccio quella ragazza di strada che era capitata chissà come a una delle sue feste, a uno dei suoi legittimi e barocchetti intrattenimenti domestici a base di Sanbittér, la bevanda che solo un maturo Ganimede, coppiere degli dei, può offrire a una festa.
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Il grano è la sua goduria, il complemento decisivo del suo carattere di leader democratico, che piace alla gente di questo basso e meraviglioso mondo del suffragio universale per la sua generosità nello spendere non meno che per la sua abilità nell’acquisire. Fa regali alle ragazze, e questo che vuol dire, cari bigotti? Non è Arpagone, è Berluscone, come dicono a Napoli, e meriterebbe un Molière più che l’ottimo D’Avanzo.


E' senz'altro un'ode all'arcitaliano: peccato che governare l'Italia in tempo di crisi sia poi tutta un'altra storia. Per questo servirebbe un tedesco o semplicemente una persona seria.

1 commento:

Aglaja ha detto...

E' Ferrara?

A.