sabato, novembre 13, 2010

Uccidere Berlusconi

Uccidere Berlusconi è necessario e urgente come uccidere il Buddha.
Questo non è certo un suggerimento da eseguire alla lettera, ma è l'indicazione per far capire che nessuno all'infuori di noi possa essere il nostro padrone.
Per questa affermazione faccio riferimento ad un libro: 'Se incontri il Buddha per strada uccidilo', dello psicoterapeuta Sheldon B. Kopp, uscito nel 1972.
Con quel libro l'autore sosteneva che non ci servono guide, siano esse psicologiche, religiose, filosofiche o politiche perché in buona misura ci basta quel che già sappiamo, basta solo saperlo vedere. Dobbiamo imparare la libertà e la conoscenza di noi stessi e quindi dobbiamo uccidere metaforicamente anche i genitori; soprattutto loro.
L'autonomia psicologica, ancorchè materiale, è un obiettivo fondamentale per sviluppare le proprie potenzialità umane e spirituali; purtroppo questa autonomia non viene insegnata e spesso i comportamenti sociali e culturali della società consumistica rendono tutti sottomessi.
Ora con quanto si è visto, e saputo dalle cronache politiche e no di questi ultimi tempi, penso che Berlusconi possa essere sempre meno considerata una guida o un capo morale di qualcuno o qualcosa, tantomeno di un popolo.
Berlusconi come padrone si è forse ucciso da solo; intendo come padrone spirituale. Come padrone e possessore di beni materiali, no. Come possessore di un potere che incida nella vita degli uomini, spero che abbia capito l'effetto illusorio.
La storia segue sempre un piccolo karma; per chi sa leggere simbolicamente gli accadimenti ha capito che il berlusconismo è giunto alla fase finale. Penso che questo sia necessario anche per uscire dalla crisi economica in modo nuovo e con prospettive diverse. Berlusconi è vecchio come uomo, ma soprattutto rappresenta il vecchio nelle idee e nella visione del mondo.

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