giovedì, maggio 19, 2011

Morale e Sesso per le religioni

Solitamente, meglio dire quasi sempre, chi professa una religione pensa che nessuna fede meglio della propria trasmetta le virtù dell'amore e del perdono, aiutando a mettersi in contatto con un Dio molto esclusivo.
Per questo fatto i religiosi diventano intolleranti, anzi spesso sfociano nell'odio e trovano proprio nella loro Rivelazione, sia la Bibbia che il Corano i capitoli e i versetti dove si giustificano le nefandezze. Ecco apparire così, alla grande, la morale, la loro morale. Ma come si può sostenere che l'idea morale si fondi sulla religione? Innanzi tutto le religioni non fanno che calarla all'interno delle mutande, cosicché la morale diventa soprattutto un fatto sessuale. Qui le paure sono tantissime; si va contro gli omosessuali, contro le unioni di fatto, contro gli anticoncezionali. Poi si passa all'accanimento terapeutico, per mantenere vite artificiosamente, e poi insieme a benedire eserciti, cannoni e affamare i poveri della Terra. Lasciamo poi stare quando questa morale sostenuta dalla religione lotta contro la scienza come sulla ricerca sulle cellule staminali e certe cure. Tutto questo per dire quanto è pericoloso che la morale religiosa si inserisca nella politica e nelle istituzioni; originando divisioni, conflitti e comunità separate.
L'aspetto sessuofobico delle religioni in generale fa poi aumentare le devianze. Non sarebbe opportuno che anche i preti si sposassero? Senz'altro senza la privazione innaturale del sesso si potrebbe affrontare la tematica di una educazione sessuale in maniera più utile e laica.

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