giovedì, giugno 19, 2014

Il caso dell'omicidio di Yara Gambirasio

La risoluzione del caso dell'omicidio di Yara Gambirasio, la bambina scomparsa a Brembate il 26 novembre del 2010 e trovata morta, per sevizie in un campo isolato tre mesi dopo, si presta a essere un giallo la cui trama è legata allo svelamento di segreti sopra segreti.
Qui il lavoro di detective è tutto tecnologico e ha per protagonisti una poliziotta Daniela Stradiotto e una anatomopatologa Cristina Cattaneo.
La prima, Daniela Stradiotto, è una poliziotta che ha pensato di analizzare il DNA delle persone che frequentavano la discoteca antistante il campo di Chignolo d’Isola -dove è stato rinvenuto il corpo di Yara. Trovato il DNA simile a quello rinvenuto dal sangue sugli slip della tredicenne uccisa, si è deciso di seguire questa pista, anche se il DNA non combaciava; in più la mamma del giovane, sottoposto al test, è stata a servizio a casa Gambirasio e suo cognato era un certo Giuseppe Guerinoni di Gorno, nella valle confinante, autista deceduto nel ’99 per un cancro. Riusciti ad analizzare il DNA di quest'ultimo si è arrivati alla conclusione che l'assassino doveva essere un suo figlio. Valutato l'alibi ritenuto inattaccabile dei figli legittimi si è pensato allora che doveva essere un suo figlio illegittimo.
Tutto comunque fu il frutto di un lungo lavoro che vide coinvolte 18.000 persone, su cui è stato effettuato il test del DNA.
L'altra donna è Cristina Cattaneo una anatomopatologa che effettuò l’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio. Si devono a lei tutte le analisi del caso: la scoperta delle coltellate, del terriccio nel corpo diverso da quello del campo in cui fu ritrovata e soprattutto l'acquisizione del DNA da una macchia di sangue sugli slip di Yara. Lei fuga ogni dubbio: l'assassino ha il DNA simile a Giuseppe Benedetto Guerinoni di Gorno. L'assassino è 'ignoto 1': così sarà definito colui da ricercare.
Infatti la scienza dice che un figlio ha il DNA simile al padre per il 99,99999987%; mentre per la madre si arriva al 100%.
Ed ecco con un grande lavoro si è arrivati ad incastrare Massimo Giuseppe Bossetti, 44enne muratore di Clusone, sposato e con tre figli.
Scoperta anche la madre Ester Arzufi, 67 anni, che nega che il figlio sia illegittimo e quindi figlio di Guerinoni. Lei si sostiene sia stata l’amante segreta di Guerinoni e nel 1970 abbia avuto da lui due gemelli. Al maschio diede lo stesso nome di battesimo di Guerinoni, Giuseppe. La femmina la chiamò invece Laura, esattamente come la moglie di Guerinoni. Un bel casino di intrecci che scoperchiano una realtà di provincia da far scomparire qualunque Peyton Place.
Intanto Massimo Giuseppe Bossetti si dichiara innocente. Lui afferma che Yara non l'ha mai vista.
C'è da sperare che la scienza non abbia commesso degli errori, perchè diversamente i danni morali verso tutte le persone coinvolte sarebbero devastanti.
Io da una brevissima ricerca di attendibilità del test ho scoperto che grazie ai test del DNA, su internet è possibile acquistare e avere a casa il kit per sapere se si è veramente padri dei propri figli...si sa, della madre vi è certezza. Il test di paternità si può così fare a casa propria mantenendo una privacy assoluta; il prelievo può essere eseguito infatti attraverso appositi tamponcini orali.

Il costo dell'esame è di Euro 129,00. I tempi di risposta sono di 3-5 giorni lavorativi. È un Test del DNA che determina il profilo genetico di un individuo. Il vostro Profilo DNA è unico al mondo ed irripetibile (salvo i per gemelli monozigoti), comparabile a quello delle impronte digitali; rimanendo costante nell'arco della vita  consente sempre un inequivocabile riconoscimento della persona.
Così dice la pubblicità.

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