lunedì, maggio 18, 2015

Felicità® di Will Ferguson

Ho conosciuto Will Ferguson leggendo Autostop con Buddha e gradendo la sua ironia e capacità di raccontare le situazioni più inconsuete, come le più formali con intelligenza e stile, ho iniziato a leggere Felicità® (titolo originale Happiness™): il romanzo che lo ha fatto conoscere e apprezzare dai lettori. In Italia è uscito per l'editore Feltrinelli nel 2004.

La trama o semplicemente l'assunto che si propone di raccontare il libro Felicità® è che cosa succederebbe se un manuale che promettesse di risolvere i nostri problemi funzionasse? Cosa succederebbe se l'insegnamento ad essere felici risultasse vero? La risposta è caustica e ironica, io aggiungerei esemplare, poiché riesce a mettere a nudo i nostri difetti e quelli della società in cui viviamo. Insomma, se pensassimo di risolvere i nostri problemi di alcolismo, sovrappeso, dipendenza dal fumo, sfortuna in amore, mancanza di soldi...ecc. con un manuale divenendo felici e noiosamente perfetti: saremmo fuori strada! Se succedesse quello che viene raccontato nel libro invocheremmo senza esitazione il ritorno allo stress, alla tristezza, all'ansia e all'impermanenza.

Il personaggio principale del libro è Edwin de Valu, giovane editor in una casa editrice newyorkese, la Panderic, che si trova a dover far diventare un enorme manoscritto, intitolato Cosa ho imparato sulla montagna, in un libro che promette di curare tutti i problemi.
Pescato dalla Pigna purulenta (il mucchio fangoso, ovvero il cumulo di manoscritti che desiderano una pubblicazione), il manoscritto per varie vicissitudini editoriali -fuori dalla volontà degli stessi addetti ai lavori- diventa un libro e diventa una guida per milioni di lettori.

In questa prima parte il meccanismo delle case editrici per scartare i manoscritti è descritto in maniera divertente e soprattutto reale. La presa in giro del mondo dell'editoria è il primo racconto del libro e lo raccomando a tutti i novelli scrittori -anch'essi presi di mira. La storia si svolge negli USA, ma anche qui in Italia non è molto diverso e chi risponde agli autori, di manoscritti in attesa di essere pubblicati, lo fa solo in sostanza per spillare soldi.

Il senso dell'umorismo scatenato dell'autore Will Ferguson, non si ferma a prendere in giro l'editoria e gli scrittori, ma anche i lettori di quel tipo di saggistica che promette di risolvere i problemi e infine tutti i vizi della società consumistica. Il genere di libri che promettono di risolvere tutti i problemi esistenziali in verità è prettamente statunitense. Sono moltissimi gli autori della New Age e della PNL (Programmazione NeuroLinguistica) che scrivono di tecniche e consigli per migliorare le nostre relazioni e darci la felicità...ma il mercato è certamente mondiale.

Inaspettatamente Cosa ho imparato sulla montagna del sedicente autore Tupak Soiree, diventa un successo grandissimo e la società si trasforma anche attraverso i fans dell'autore, in una calma, tranquilla e noiosa isola felice. Tutti si convertono alle parole d'ordine elencate nel libro: la felicità diventa così un virus e si diffonde.
Sono 300 pagine che raccontano questa storia attraverso vari momenti letterari che spaziano dal genere commedia sentimentale a quello pulp. Divertentissimo è il capitolo in cui il protagonista decide, insieme all'editore e un altro autore di guide di auto-aiuto, di uccidere Tupak Soiree. Qui pare di assistere ad un film noir e western.

Uccidendo Tupak Soiree, il seminatore del miscuglio di frasi fatte, banalità e trovate surreali inserite a caso in Cosa ho imparato sulla montagna, si potrà riportare l'umanità -ipnotizzata e soggiogata da quelle formule- a ritornare quella che è sempre stata: un eterno marasma conflittuale dove ognuno ritaglia le sue idiosincrasie, passioni, tic e infelicità.

A presto la recensione di Autostop con Buddha

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