giovedì, gennaio 14, 2016

Una riflessione di Navid Kermani: La cultura islamica non esiste più

Dall'ultimo numero di Micromega c'è un articolo di Navid Kermani - uno scrittore tedesco e studioso dell'Islam-molto ricco di dettagli sull'apporto che l'Islam ha sempre dato alla cultura umanistica in generale. Per questi suoi studi Navid Kermani è autore di molti saggi sull'Islam, il Medio Oriente e il dialogo Islamo-Cristiano; come filologo ricorda come ha avuto a che fare con gli scritti dei mistici, dei filosofi, dei retori e anche dei teologi.
Kermani scrive: '...E io, anzi, noi studenti rimanevamo e rimaniamo meravigliati dall’originalità, l’apertura mentale, la forza estetica e anche la grandezza umana che incontriamo nella spiritualità di Ibn Arabi, nella poesia di Rumi, nella storiografia di Ibn Khaldun, nella teologia poetica di Abdulqaher al-Dschurdschani, nella filosofia di Averroè, nelle descrizioni di viaggi di Ibn Battuta e ancora nelle storie di Le mille e una notte, storie profane – sì, proprio profane – ed erotiche e per di più persino femministe e allo stesso tempo permeate in ogni singola pagina dello spirito e della poesia del Corano'...

Ma oggi, per Navid Kermani, questo Islam non esiste più. Oggi l'ideologia islamica è diventata il wahhabismo, '...che oggi dispiega i suoi effetti fino al più remoto angolo del mondo islamico e che, nella sua versione salafita, è diventato attraente anche per i giovani in Europa. Quando si scopre che i libri di testo e i piani di studi nello Stato islamico coincidono per il 95 per cento con quelli usati in Arabia Saudita, allora si scopre anche che il mondo è diviso in vietato e permesso e le persone in fedeli e infedeli non solo in Iraq e in Siria'.

In sostanza per Navid Kermani: 'Sponsorizzato dai miliardi derivanti dal petrolio, negli ultimi decenni nelle moschee, nei libri, in televisione si è andato diffondendo un pensiero che definisce tutti i fedeli di altre religioni senza eccezioni eretici, li oltraggia, li terrorizza, li denigra e li offende. Quando giorno per giorno altri essere umani vengono sistematicamente sminuiti, la logica conseguenza è che alla fine anche la loro stessa vita diventa priva di valore. E noi tedeschi, con la nostra storia, lo sappiamo bene. Che un tale fascismo religioso sia anche semplicemente pensabile, che l’Is trovi così tanti combattenti e ancora più simpatizzanti, che possa travolgere interi paesi e conquistare quasi senza combattere intere metropoli, non è l’inizio ma al contrario il punto di arrivo provvisorio di un lungo declino, un declino anche e soprattutto del pensiero religioso'.

Il risultato è che ora una cultura islamica, perlomeno una di qualità, non esiste più. Ad aleggiare intorno a noi oggi sono le macerie di una gigantesca implosione spirituale. La cultura islamica contenuta nel Corano che ha un forte contenuto poetico e rappresentativo con una ritmica melodiosa, dall'andamento onomatopeico, viene svuotata trasformando la potenza linguistica del Corano in dinamite politica e non solo.

Cosa fare? Cosa sperare? Per Kermani l'Europa e la sua storia possono essere per gli islamici un riferimento da cui ripartire e trovare la spiritualità vera del loro credo. L'arrivo di tanti profughi verso l'Europa è un segnale che dovrebbe far capire come loro, impauriti che hanno abbandonato tutto dietro di loro, rischiando la vita loro e purtroppo dei loro figli che spesso la perdono, vedono il nostro continente come un luogo dove cominciare a rivivere e anche per ripensare l'Islam.

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