sabato, giugno 12, 2004

Ogni città

Per me ogni città dovrebbe avere una chiesa, una sinagoga e una moschea; ogni città dovrebbe avere una piazza, una scuola ed un teatro. Ogni città, per chiamarsi tale, dovrebbe avere anche una pensione, un’osteria ed una biblioteca.
La città dovrebbe poi essere il luogo dove incontrare sempre gente nuova, oppure incontrare le stesse persone o ancora il posto dove non incontrare mai tutte quelle che l’abitano.
Però la città dovrebbe essere di tutti, così la penso seduto in Piazza De Ferrari mentre davanti mi passano persone indaffarate, tutte con la premura di raggiungere qualche altro posto e chi sta fermo e silente come me, qua davanti a Palazzo Ducale, riflette.
Però la città, e sì che ci conosciamo, poi ci divide: c’è qualcuno che la città la vuole diversa, c’è qualcun altro che la considera solo sua; c’è chi la pensa come la sua casa e chi solo una strada.
Però la città, ma chi l’ha fatta grande? Sono senz’altro, oltre che quelli che vi sono nati, tutti quelli che vi sono arrivati da fuori, da lontano: sono gli infiniti migranti che hanno portato una pietra; sono le persone innamorate che l’hanno sognata come dimora, sono quelli che l’abitano con il senso ospitale di far cittadini tutti. Siamo noi che accogliamo donne e uomini; ecco la città è dare il benvenuto.

Nessun commento: