Giorni d'aprile 1945
Giorni d’aprile del 1945: giorni di liberazione e di vita, giorni di commozione infinita…non ci sarà giorno in quel mese, dell’anno 1945, in cui una notizia brutta non sia affiancata da una bella.Alcune date importanti:
23 aprile liberazione del campo di Flossembürg; evacuato il 20 aprile, coloro che non erano stati incolonnati nelle lunghe marce della morte verso altri Lager furono liberati dall'esercito americano.
Il complesso industriale triestino dell'ex pilatura del riso trasformato in lager, detto anche Riseria di San Sabba, fu liberato il 30 aprile del 1945, dopo che i nazisti abbatterono con cariche di dinamite l'edificio del forno crematorio e la ciminiera. Molti deportati vennero uccisi in Risiera: i loro corpi venivano bruciati nell'essiccatoio del riso, trasformato nel marzo del 1944 in forno crematorio. Le ceneri e le ossa combuste venivano scaricate in mare dentro sacchi di tela.
Dachau è una cittadina bavarese sita pochi chilometri a nord-ovest di Monaco; in quel campo furono rinchiusi gli oppositori tedeschi del nazismo: comunisti, socialdemocratici, sindacalisti, Testimoni di Geova, giornalisti e religiosi non in linea con le idee naziste. Con l'avanzata degli eserciti alleati, nei primi mesi del 1945 confluirono a Dachau migliaia di deportati provenienti da altri Lager. Il Lager di Dachau fu liberato dall'esercito americano il 29 aprile del 1945.
Il comitato di resistenza che operava clandestinamente nel Lager di Buchenwald rese possibile l'ingresso nel Lager ad alcune unità della terza armata americana, dopo che le SS erano fuggite: era l'11 aprile del 1945. Nel Lager ebbero luogo uccisioni in massa di molti prigionieri di guerra; molti deportati morirono per la fame e per le malattie, per le terribili condizioni di lavoro, per le torture e le violenze ed anche in conseguenza di esperimenti medici.
Il giorno 30 aprile del 1945 l'Armata Rossa liberò il Lager femminile di Ravensbrück rendendo la libertà a quelle circa 3.500 donne che, non essendo in grado di muoversi, non erano state fatte marciare.
Questo era un elenco di ‘liberazioni’ estreme; liberazioni di campi di sterminio, dopo quella di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio dall’Armata Rossa, che influenzò in modo determinante la coscienza del mondo da fare dire: mai più.
Ma poi per l’Italia dopo il 9 aprile, quando partono le operazioni di attacco alla valle del Po, superato il Senio, gli alleati giungono a Imola il 14 aprile, mentre in città i partigiani hanno già scatenato l’insurrezione. Sul fronte tirrenico, Carrara insorge il giorno 10 aprile, e due giorni dopo vi giungono gli anglo-americani. Alla metà del mese molte zone dell’Italia settentrionale vivono già in una situazione pre-insurrezionale (sciopero generale di Torino, 18 aprile), mentre Mussolini abbandona la residenza di Gargnano per trasferirsi, assieme al governo della Rsi, a Milano. Il 21 aprile viene liberata Bologna; il giorno 25 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ordina l’insurrezione generale; a Milano inizia lo sciopero generale, mentre Mussolini fugge dal capoluogo lombardo in direzione di Como. Tra il 25 e il 29 aprile le principali città dell’Italia settentrionale vengono liberate, con il concorso decisivo delle formazioni partigiane: Genova, Milano, Torino, Parma, Brescia…il 28 aprile vengono fucilati Benito Mussolini a Giulino di Mezzegra e numerosi altri gerarchi a Dongo, l’uno e gli altri catturati sulla via della fuga in direzione del confine svizzero. Gli ultimi, importanti combattimenti si svolgono tra la fine di aprile e l’inizio di maggio nell’area veneto-friulana, in alcuni casi anche dopo la resa definitiva delle truppe tedesche in Italia, annunciata ufficialmente il 2 maggio 1945. L’Italia libera ricorda in questo mese i suoi 60 anni.
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