Culto della personalità
Berlusconi è molto vicino a Stalin sul tema del culto della personalità. Ricordiamo che il tema del culto della personalità, venne affrontato dal XX congresso del PCUS il 24-25 febbraio giusto 50 anni fa; Nikita Krusciov con quella denuncia attestò i crimini di Stalin e tutte le deviazioni del potere dovute a quella pratica di culto.Oggi dopo vari esempi emersi in molti paesi totalitari, vedi Mao tse tung, Kim II Sung, Fidel Castro, Saddam Hussein, ecc., assistiamo in Italia a questo fenomeno, che dopo Mussolini sembrava sepolto. Da allora gli italiani verso gli uomini di potere e pubblici avevano sempre riservato un buon grado di distaccata sopportazione o amabile condivisione. Niente di più. Ora con Berlusconi, grazie a vari seguaci e sostenitori, si respira nuovamente il culto della personalità.
Sarà bene allora che riuscissimo a darci una scossa. Chi segue il suo idolo, come un fan, non ha certo gli strumenti per analizzare la realtà: vede tutto come gli suggerisce il ‘capo’; non quello in testa, ma quello che ritiene il suo superiore.
Soprattutto bisognerà sgonfiare chi ha ingrossato il proprio io a dismisura: le sue proiezioni lo hanno messo in grave pericolo; il suo futuro sarà senz’altro drammatico, un gioco al massacro che mette tutto in secondo ordine. Un guaio per l’Italia. Cosa possiamo fare? Semplicemente non votarlo. Votate pure a destra, ma non votate Forza Italia. Votate Fini, Casini, se non volete il centro sinistra, ma non votate Berlusconi. Firmato: un amante della democrazia e dell’alternanza.
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