venerdì, febbraio 08, 2008

1968 - Cantavo e canto ancora

1968 sono passati 40 anni. Allora cantavo ‘Hei Jude’ dei The Beatles; allora sognavo la rivoluzione.
Terremoto in Sicilia. La Valle del Belice è distrutta. Allora cantavo ‘Ragazzo triste’. Muore la Primavera di Praga con i carri armati sovietici. Vengono assassinati Martin Luther King e Robert Kennedy. Nixon diventa presidente USA. Si cantava ‘Strangers in the night’. La polizia spara sui manifestanti ad Avola. Io cantavo ‘Contessa’.
Gli studenti di tutto il mondo si muovono contro l’autoritarismo. La società si scopre vecchia e di fronte ad una scolarizzazione di massa sembra incapace a dare a tutti un futuro; ma non è una guerra al potere, c’è invece una ricerca di spazi nuovi, di forme di aggregazione diverse. Cantavo ‘Delilah’.
A Città del Messico strage di studenti da parte dei militari in Piazza delle Tre Culture. Cantavo ‘Qui e là’. Tutte le istituzioni, compresi i partiti di sinistra rimasero interdetti. Cantavamo: ‘Cera un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones’. Ci sono i primi cortei che inneggiano a Mao Tse Tung. Cantavo ‘Affida una lacrima al vento’.
Avanza la contestazione studentesca. Guerriglia a Valle Giulia. Cantavo la ‘Canzone di Marinella’. Ondate di protesta contro la guerra in Vietnam. Cantavo ‘Un’ora sola ti vorrei’.
19-20 maggio, si va alle elezioni politiche. Cantavo ‘Yesterday’. Nasce Lotta Continua. Cantiamo tutti: ‘Vengo anch’io no tu no’. Nasce Potere Operaio. Cantavo ‘Bang Bang’. Nasce l’Isolotto di don Mazzi. Cantavo ‘Cuore Matto’. Sant’Ambrogio a Milano…uova marce contro la borghesia. Cantavo ‘Nel cuore, nell'anima’.
Il 1968 finiva e continuavo a cantare. Si cantava ‘Massachusets’ e ‘L’ora dell’amore’. La rivoluzione è finita. Canto ancora.

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