martedì, febbraio 19, 2008

L'ambiguità di G. Ferrara

Giuliano Ferrara incarna attraverso le sue battaglie tutta l’ambiguità possibile.
Giuliano Ferrara ha attraversato tutte le posizioni politiche: da comunista è diventato prima socialista per approdare a Forza Italia; come da ateo è diventato bandiera del clericalismo, con l’invenzione della moratoria sull’aborto.
Forse ambiguo è anche il nostro pensiero, ma Ferrara si è sempre distinto contro le donne e la femminilità. Non dimentichiamo la pubblicazione su Panorama, di cui Giuliano Ferrara prese la direzione nel 1996, della videocassetta dell’incidente probatorio di Stefania Ariosto, l’accusatrice di Previti. Si voleva far passare Stefania Ariosto come una instabile mentale.
Ora si candida non solo per diventare un senatore della Repubblica italiana - dopo che ci aveva provato contro Di Pietro nel Mugello nel 1997- ma anche Ministro della Salute…lui con la sua stazza dovrebbe insegnarci a dimagrire? Giuliano Ferrara ministro lo è già stato con il primo governo Berlusconi nel 1994: Rapporti con il Parlamento, l’attizzatore di risse, l’inventore della TV spazzatura; anche qui chi non lo ricorda dentro il bidone delle immondizie mentre si cosparge di rifiuti? E il suo teatrino sulla 7 dove, intervistando Berlusconi disse che aveva fatto bene a sbattere fuori dalla Rai Biagi, Santoro e Luttazzi, metteva in difficoltà il suo capo? Ora con la lista per la vita chiamata Pro-life, cerca consensi attaccando la pratica abortiva come omicidio e selezione genetica razzista. Ancora sostanzialmente una battaglia contro le donne mascherata da frasi come: ‘Vogliamo restaurare amore e buonumore, come scriveva il teologo Ratzinger. Il risultato sarà una sorpresa, ne sia certo...’- scrive a Berlusconi, sempre il suo referente politico: dovrebbe essere lui ad accoglierlo, a non abortirlo.

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