martedì, gennaio 06, 2009

Ancora sull'Alitalia

Perché nessuno parla più dei costi che tutti noi pagheremo per il caso Alitalia?
Il silenzio sulla differenza dei costi con l’operazione Air France, prima sbandierati come eccessivi da il Giornale e Libero, è singolare. Ora tutti tacciono. La differenza tra le due offerte sarà pagata dagli stessi lavoratori (esuberi in più), dai creditori e dallo Stato: il quale si accolla anche l'onere aggiuntivo dei 300 miliardi del prestito-ponte di aprile, reso necessario dalla volontà di tenere in vita per qualche mese in più Alitalia nell'attesa che la mitica cordata italiana si materializzasse; e l'aumento degli oneri per gli ammortizzatori sociali, visto che la cassa integrazione per gli esuberi Alitalia è stata in via eccezionale e riservata ai soli dipendenti dell'ex compagnia di bandiera portata a sette anni (contro i 2 del resto del mondo del lavoro dipendente delle grandi aziende in crisi): costo totale, sui 220 milioni all'anno per sette anni.
Ecco che cosa rappresenta il capitalismo liberista alla Berlusconi: non un intervento pubblico nell'economia di mercato, ma un intervento privato con soldi pubblici nell'economia di un mercato senza regole. Bella trovata! E’ come una battuta del comico savonese: ‘son tutti capaci a fare i finocchi con il culo degli altri’. Gli altri siamo noi.
La scelta a trattativa privata degli imprenditori amici, le clausole nascoste, l'assenza di procedure trasparenti, gli annunci clamorosi a scena e mercati aperti, i conflitti di interessi…questi sono gli esempi del liberismo berlusconiano. Ora c’è la grana sull’aeroporto che si sceglierà per la sede principale di Alitalia…ancora balletti per convenienze politiche alla faccia del mercato. Ma quale capitalismo e libero mercato difende la destra italiana? Pensate che questa gente ci trascini fuori della crisi? Il 2009 renderà tutti più poveri, ma spero più saggi levando la fiducia a questa manica di politici.

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