domenica, gennaio 19, 2014

Le regole del gioco in democrazia...

Ora si chiede e si desidera che la legge elettorale, sia largamente condivisa. Giusto. Scelta allora obbligata incontrare anche il capo-padrone della forza politica denominata Forza Italia. Anzi, dato che in quel partito, sorto senza congressi e discussioni, decide tutto un unico uomo è normale incontrarlo.
Non bisogna però dimenticare che la regola del gioco, l'attuale legge elettorale bocciata dalla Corte Costituzionale, era stata fatta a maggioranza e votata da una sola parte dello schieramento politico.
Perchè non dire che quella legge era stata voluta proprio da Silvio Berlusconi per impedire il risultato di una vittoria schiacciante del suo avversario politico che in quel periodo era Romano Prodi? Quale altro bisogno c'era di cambiarla? Sapendo poi di quante leggi scritte male e dal profilo infingardo, erano state votate da quella maggioranza di centro-destra, c'era da aspettarsi che quella legge elettorale -definita dallo stesso estensore una porcata- avesse vita effimera.
La legge elettorale porcata è stata bocciata su vari punti e uno importante era quello cui si dava senatori in maggioranza, non suddividendoli pariteticamente nelle varie Regioni ma, in base a quelle più popolose e guarda caso in mano al centro-destra: Lombardia, Veneto e Piemonte.
Ora è giusto decidere regole del gioco condivise, però stiamo attenti a trattare con chi per sua natura cambia sempre le carte in tavola ed è stato condannato per frode; e ha in corso processi su compra vendita di parlamentari. C'è da fidarsi di Silvio Berlusconi? Io sarei molto cauto.
Quell'uomo è capace di gridare ai golpe, di parlare di complotti della magistratura, di diventare una vittima ebrea, di far votare al parlamento: cose false come se una marocchina fosse la nipote di un dittatore egiziano. A quell'uomo interessa poco dell'Italia e delle regole: il suo interesse è solo personale. Io non mi fiderei...per realismo politico però quell'uomo ha ancora consensi in una fetta di italiani e allora? La democrazia ha questi difetti: possono vincere anche gli infingardi.

Nessun commento: