martedì, gennaio 10, 2017

La mia Sestri: una storia nella Storia – parte quinta

Parte quinta

A Sestri Ponente oltre che per fare le vasche molti giovani e non solo vi arrivavano per i suoi rinomati negozi e per andare al cinema.
Oltre Giglio Bagnara, che rimaneva non solo per Sestri un punto d'eccellenza, (anche se è notizia di questi giorni la sua entrata in crisi) c'erano altri buoni negozi d'abbigliamento e sartorie. Negozi d'abbigliamento che formavano con altri, un centro commerciale assai ricco di proposte di ogni tipo. Per descriverli ed elencarli servirebbe un capitolo a sé. Nella realtà attuale sono pochi i negozi sopravvissuti negli anni e che oggi si potrebbero definire storici.
Potremmo dire che a Sestri Ponente c'erano le donne più eleganti di tutta la grande Genova. Le vasche di una volta rappresentavano anche una sorta di passerella.


Guardate queste donne di Sestri Ponente ad una manifestazione di molti anni fa come erano eleganti!

Per Giglio Bagnara bisognerebbe aprire una parentesi.
A Sestri Giglio Bagnara è un'istituzione. Quello che divenne il più importante negozio tessile e di abbigliamento di Genova deve la sua fortuna all'idea di far credito alle famiglie operaie con una formula chiamata monte. Giglio Bagnara dava la possibilità di pagare ratealmente gli acquisti concedendo appunto un monte: un credito di tot. Lire, che ogni famiglia poteva saldare senza interessi ma soprattutto sulla 'parola'. Per ottenerlo bastava la parola e la garanzia di qualche dipendente o vecchio cliente...
Si può dire che tutti a Sestri Ponente avessero il 'monte' presso Giglio Bagnara. Anche la mia famiglia l'aveva e non si estingueva mai; ad ogni stagione il monte veniva rinnovato con nuovi acquisti e così di mese in mese e di anno in anno si continuava a pagare secondo le possibilità.
Quello che era nato per andare incontro ai lavoratori delle fabbriche sestresi si era rivelato per Giglio Bagnara un grande meccanismo di fidelizzazione commerciale e riserva finanziaria. Pochi alla fine risultavano quelli che non pagavano: la parola e l'onore famigliare in quei casi erano sacri.
Il monte a nome Boratto lo estinse mio papà negli anni '70. Nel frattempo Bagnara era diventato una rivendita di 'griffe'. Le mie ultime visite erano riservate ai saldi. Precisamente ai saldi dei saldi. Una occasione per venire a Sestri anche per me.
Una curiosità: l'azienda di Bagnara nasceva come fabbrica di cappelli ad opera di Angelo Bagnara in via Paglia e come dipendente vi lavorò per 4 anni Giuseppe Borsalino, il fondatore dell’azienda di Alessandria che ancora oggi in tutto il mondo è sinonimo indiscusso di cappello elegante.

Torniamo ai cinema. Le sale dove si proiettavano film a Sestri Ponente erano tante. Possiamo ricordare: il cinema Teatro Verdi, il cinema Teatro Roma (famoso anche per il suo tetto apribile), il cinema Splendor (che fu il primo a trasmettere due spettacoli al prezzo di uno), il cinema Vittoria, il cinema Italia (che aveva uno spazio per l'arena estiva), il cinema parrocchiale San Giovanni Battista e il cinema Sangiorgio (nella struttura della scuola Calcinara- dove c'era anche il circolo dopolavoro della San Giorgio). Per le cosiddette delegazioni forse il più alto numero di sale.

Parlando di cinema posso dire che per me, come per moltissimi della mia generazione, questa forma di spettacolo-passatempo ha avuto una forte valenza culturale formativa. Insomma era il cinema che dettava mode, costumi, miti e sogni. Anticipava la televisione con minor impatto sociale.
Io ad esempio conobbi e ritrovai il clima della Resistenza e del dopoguerra attraverso alcuni film denominati in seguito della scuola neorealista. Erano film diretti da Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Luchino Visconti, Carlo Lizzani, Pietro Germi e Renato Castellani...essendo piccolo non potevo comprendere quello che accadeva intorno a me e devo dire che quel cinema fece un'ottima operazione di memoria storica.
I film che mi rimasero impressi e che vidi ad un'età cui potevo comprendere furono: Roma città aperta, Ladri di biciclette, Paisà, Sciuscià, La Ciociara, Germania anno zero, Achtung! Banditi!, Il cammino della speranza, Riso amaro, La terra trema, E' primavera...
Vedere quei film era stato anche il modo per conoscere le atmosfere, i sentimenti che avevano attraversato mio papà Attilio e mia mamma Angiolina. I miei genitori.

Quei film da me citati, lessi dopo su riviste specializzate, furono pietre miliari per l'intera storia del cinema. Erano film fatti in povertà di mezzi finanziari, ma che raccontavano come nessun altro mai aveva fatto una condizione umana nei sentimenti più genuini. I protagonisti erano poi gente comune; gente come si poteva incontrare in ogni strada
Per me poi si aggiungeva il cinema americano, che più di ogni altra propaganda indicava un sogno e una via, difficile da sradicare dalla mente. La cultura che emergeva era quella degli USA (proprio là il cinema era diventato una industria, e seppur riconosciuto per la propaganda proprio dal fascismo l'arma più forte, fu dagli statunitensi reso il più formidabile mezzo di indirizzo ideologico. Il cinema in generale per me poi è stato un elemento importante della mia formazione culturale. Mentre si parlava di egemonia culturale comunista e socialista, il cinema era senz'altro il mezzo per far passare le ideologie filo occidentali in contrapposizione al blocco filo sovietico rappresentato dall'URSS.
Chi non si immedesimava nei vari personaggi (quasi sempre positivi) interpretati da Clark Gable, Glenn Ford, Marlon Brando, Paul Newman, Gregory Peck, Montgomery Clift, John Wayne? Erano gli eroi che entravano nella nostra quotidianità attraverso il mezzo di divertimento più diffuso. Migliaia di sale cinematografiche inghiottivano milioni di italiani regalando come un passatempo anche un'idea di vita e di mondo possibile.


Locandina originale del film: Il buio oltre la siepe

Seguirà parte sesta

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