Il libro di Vasilij Grossman,'Vita e destino', è un grandioso affresco sull'epica difesa di Stalingrado e dell'avanzata fino al cuore della Germania nazista da parte dell'Armata Rossa.
Un poderoso racconto che, seppure svolto da oltre 750 pagine, riporta a sintesi lo scontro fra due ideologie che hanno caratterizzato tutto il XX° secolo. Due regimi che hanno nel nome del socialismo portato all'estremo grandezza e orrore.
Si legge nella prefazione: 'Da questa disputa dipendevano il destino dell'uomo e la sua libertà. Sul Volga si giocava il destino del nostro secolo, il destino di tutti gli Stati, delle alleanze pro e contro la Germania, di tutti i partiti politici d'Europa o d'America, di tutti gli scampati al nazismo'. Infatti con la battaglia Stalingrado si decise la sorte della seconda guerra mondiale e la fine del terzo Reich.
Stalingrado per Grossman è un curioso paradosso poiché i due regimi, apparentemente antagonisti, finiscono per incontrarsi. Nel momento stesso in cui uno degli avversari schiaccia l'altro, ci si accorge che sono figli della stessa madre. Di qui l'ambiguità di Stalingrado: il trionfo delle armate sovietiche dissimula al tempo stesso la grandezza e l'orrore. La grandezza, perché la vittoria di Stalingrado è l'apoteosi di un popolo; l'orrore, perché la vittoria di un popolo significò l'apoteosi di Stalin e del suo regime imperiale.
Di quale speranza si può parlare, se siamo posti di fronte a due campi che come specchi si rimandano un'identica immagine? Si può, è vero, replicare che esiste comunque una differenza: i nazisti hanno fondato il loro totalitarismo sull'ideale nazionale, i comunisti sulla nozione di classe; ma con molta logica Vasilij Grossman ci dimostra che l'internazionalismo dei comunisti degenera in un nazionalismo di Stato e nulla più lo distingue dall'ideologia nazista. Questa degenerazione, avviata da tempo, trova la sua giustificazione, riceve la sanzione suprema, dopo la vittoria di Stalingrado. Per Grossman, Stalingrado ha aiutato "la popolazione e l'esercito a forgiarsi una nuova coscienza...".
La storia della Russia "diventava la storia della gloria russa, invece di essere la storia delle sofferenze e delle umiliazioni degli operai e dei contadini russi.”
E' a circa metà del voluminoso libro 'Vita e destino' che si snoda -secondo me- la potente riflessione del personaggio Mostovskoj che, nell'incontro con il nazista Liss all'interno del lager, affronta di quanto male si arrechi all'umanità nel fine di perseguire il bene per tutti. Hitler e Stalin due capi feroci e seppur nemici erano uguali nel perseguire un bene collettivo nel nome di un nazionalismo che ha plasmato tutto il '900. Ogni tentativo d'imporre all'umanità un Bene generale, obbligatorio, assoluto, sfocia nel Male.
La specificità dell'evoluzione russa - una costante progressione in favore di una schiavitù sempre maggiore - fu adottata da altre nazioni. Per Grossman gli italiani e poi i tedeschi, svilupparono a modo loro l'idea del nazional-socialismo. Così ogni tentativo d'imporre all'umanità un Bene generale, obbligatorio, assoluto, sfocia in una catastrofe sanguinosa, simile a quelle che hanno accompagnato tutta la storia del cristianesimo, i movimenti socialisti o la religione musulmana.
Pagine straordinarie che raccontano di molti personaggi le troviamo lungo tutto il libro; pagine di struggente narrazione come quelle di raccontano il drammatico cammino di Sof’ia Osipovna con il piccolo David nelle camere a gas di Birkenau...oppure quelle del commissario del popolo, il comunista Krymov, che diviene vittima del crudele ingranaggio dello Stato tirannico dove tutto è fondato su sospetto, delazione e coercizione.
La vita e le passioni dei singoli individui che lottano in primo piano fanno emergere la domanda sul significato della vita, su quello che Grossman chiama l’umano nell’uomo. 'Pietà, Vergogna e Solidarietà sono le componenti che segnalano l'umanità, se ne manca una l'uomo si sgretola; così sostengono i russi'.
Questo romanzo, forse poco conosciuto, che è la seconda parte di una dilogia (la prima parte è 'Per una giusta causa', mai tradotto in italiano) ha avuto una storia particolare: scritto negli anni Cinquanta fu ultimato nel 1960. Nel 1961 il KGB ne impedì la pubblicazione arrestando il manoscritto. Dopo quel sequestro di 'Vita e destino' non si saprà più nulla per anni. Passeranno più di 40 anni prima che appaia in una edizione completa in Occidente. Prima di questo capolavoro assoluto era stato pubblicato in Europa un altro libro fantasma di Vasilij Grossman, "Tutto scorre", in cui lo scrittore affronta il tema della repressione staliniana. La prima copia dattiloscritta di 'Vita e destino', che era stata affidata all'amico poeta Semen Lipkin, era passata nel frattempo nelle mani di Andrej Sakharov e Elena Bonner, che si occuparono di microfilmarla. A permetterle di passare dall'altra parte della cortina di ferro sarà invece un altro dissidente, lo scrittore Vladimir Vojnovic. Grazie a quest'ultimo i microfilm giunsero per vie traverse in Svizzera, dove un editore serbo, Vladimir Dimitrievic, dopo un faticoso lavoro di decifrazione delle immagini, lo pubblicò - pur con molte lacune - nel 1980. In Russia è stato pubblicato per la prima volta nel 1988 due anni prima del crollo dell'impero sovietico. In Italia fu pubblicato nel 2008 per i tipi di "Adelphi".
La fase finale del collasso dell'Unione Sovietica ebbe luogo con il referendum in Ucraina del 1º dicembre 1991, in cui il 90% dei votanti optò per l'indipendenza. I leader delle tre repubbliche slave (Russia, Ucraina e Bielorussia) concordarono di incontrarsi per una discussione sulle possibili forme di relazione. Il giorno di Natale successivo con le dimissioni di Gorbacev da Presidente dell'Unione Sovietica venne conferito il potere al Presidente della Russia Boris Eltsin. Nello stesso momento fu ammainata la bandiera sovietica sopra il Cremlino e sostituita con il tricolore russo. Il Soviet supremo denominato URSS si dissolse formalmente il giorno seguente: 26 dicembre 1991
L'autore del libro 'Vita e destino', Vasilij Grossman, è stato un inviato ebreo russo che si è unito all' Armata Rossa seguendone tutte le azioni di guerra. Il suo racconto diventa un'opera tra le più importanti della letteratura del '900. Un romanzo che riesce a cambiare la nostra visione del mondo.
'Vita e destino' è un viaggio profondo nell’umano; un romanzo di inaudita bellezza che non è mai troppo tardi per leggerlo.
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