venerdì, marzo 05, 2004

Le tempeste d'amore di Agata e i suoi fratelli


Agata e la tempesta: è il film che segna il ritorno di Silvio Soldini e Licia Maglietta dopo Pani e Tulipani. Con questo nuovo film S. Soldini ricostruisce una commedia dove l'atmosfera leggera, ironica, che ruota attorno all'amore e alle sue trame imprevedibili è nuovamente al centro del racconto cinematografico. Così in questo bel film che definirei d'atmosfera e di sentimenti, si snoda una trama che potrebbe ricordare forse un Almodovar "all'acqua di rose". Scusate, ma quella Giselda Volodi che interpreta Maria libera e Carla Astolfi (il geometra Mirabassi) non ricordano le interpreti preferite di Almodovar? Ma Soldini non trasgredisce, non ha eccessi e le sue idee e bizzarrie si compongono in un delicato canto corale di una divertente e delicata commedia dove non mancano annotazioni amare e surreali.
Il racconto ha diversi personaggi: Romeo, Gustavo e naturalmente lei, Agata che con la sua carica vitale, la sua energia inespressa arriva a fulminare le lampadine. Questo è in fondo il leit motiv della commedia…l'amore che Agata non riesce a fermare, non riesce a raggiungere, fa cortocircuitare l'energia; tutto tornerà a posto quando trovato finalmente l'amore, la lampadina si spegnerà per effetto della sua volontà.
Così, con Agata, possiamo pensare che quando qualcosa non va sono segnali di un imminente cambiamento. Dopo avere scoperto di far "saltare" le lampadine, ad Agata e a chi le vive vicino succederà di tutto. Cambierà tutto: saprà che il fratello non è suo fratello, che chi la corteggia è sposato e ognuno ha dei problemi mai affrontati. Queste sono le premesse per un tourbillon di scenette dolci e tristi, gaudenti e malinconiche. Se c'è qualcosa da criticare sono le contorsioni per arrivare al finale: qualche lungaggine di troppo…Ma è tutto perdonato poiché la bravura degli attori fa scorrere il tempo piacevolmente.
Nel finale c'è una morte ma insieme il trovato amore dei due protagonisti rimasti e soprattutto il messaggio di continuare a volare a occhi chiusi nella bellezza della vita. Non a caso si è su un aereo. Così si esce dalla sala contenti di avere respirato un po’ della magia di suoni, colori e umori di un film sull'amore e la vita.

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