sabato, settembre 11, 2004

Storie sampdoriane

Gran parterre, questa sera alla libreria Porto Antico di Palazzo Millo nell’area omonima, con molti ospiti-tifosi, per la presentazione del libro di Edoardo Guglielmino, ‘Storie Blucerchiate’. La serata è iniziata con la lettura della presentazione, del direttore generale dell’U.C. Sampdoria, Giuseppe Marotta, che apre il libro seguita dalla prefazione di Renzo Parodi, letta anch’essa da Stefano Carloni (voce mitica della RAI). Un momento prima c’era stato il benvenuto dato dal figlio dell’autore del libro, Andrea, che ha ricordato come Edoardo Guglielmino sia il cantore della Sampdoria, come Umberto Saba lo fu per la Triestina…forse un azzardo, ma non più di tanto; già la prefazione di Renzo Parodi ci dice: «…Guglielmino è uno scrittore vero, assistito dall’istinto, raro, che coglie l’anima delle cose, il cuore degli uomini…». Allora? Pur schernendosi Edoardo Guglielmino incassa l’elogio: frutto dell’amore filiale ma intanto…tiè. E va bene.
La parola viene passata al giornalista Mauro Bocci il quale introduce con una battuta: « La palla è rotonda, questo bisogna ricordarlo sempre e Guglielmino ce lo ricorda con la rotondità della sua scrittura, con la sua ironia, leggerezza e tocco piacevole». Bocci ricorda poi, partendo dalla prefazione di Renzo Parodi, quel ‘calcio meticcio’, quella squadra dei meridionali, degli oriundi che giocava per conquistarsi una sua dignità. Bocci scava ancora parlandoci anche degli albori del calcio quando le società erano divise tra società ginniche e società calcistiche e le prime con i giocatori autoctoni si imposero con squadre gloriose: la Pro Patria e la Pro Vercelli e anche l’Andrea Doria, che diede poi vita con la Sampierdarenese alla Sampdoria. Bocci è partito da lontano ma arriva presto alla conclusione per elogiare il piacere letterario che Guglielmino ci offre come uno Stefano Benni.
La dimensione di pregio letterario del libro viene portata anche con la lettura di versi alla Caproni, ricordi alla Pennac e rimandi alla Joyce. Insomma il libro corre veloce come un dribbling, come il racconto del calcio di rigore, con il disegno in quattro righe di personaggi storici: Pasquale Vaccamorta, Maraschi, la Fanny…e tutti i nomi importanti da Colantuoni a Mantovani.
Per me che l’ho letto sono stati ‘11 passaggi’, eccetto presentazione, prefazione, postludio e citazioni letterarie sunnominate, che vanno diritti in gol. Un bel gioco.
E’ vero con Guglielmino il gioco del calcio mantiene una dimensione giocosa che spesso nel mondo del calcio pare persa: non c’è il tifo tipo ‘febbre a 90°’ di Nick Hornby; non c’è in quel tifo in quella squadra ‘il postulato perfetto su cui costruire la propria incapacità di relazione, l’irresolutezza vagamente infantile con cui spingere lontano le certezze dell’intimità. La travolgente maschiezza del tutto: il fumo di sigaro e pipa, il linguaggio osceno, la difficoltà fisica a reggere lo scontro dei corpi sugli spalti, fissa comicamente ma inesorabilmente i limiti di un territorio per soli uomini’. No, in Guglielmino c’è l’opposto, c’è l’intreccio di personaggi diversi e tutti ricchi di ironia e amore: ci sono donne e uomini che si sanno relazionare con la loro identità precisa. Questo aspetto Mauro Bocci lo rimarca vedendo anche il valore pedagogico del libro: Storie blucerchiate. Guglielmino prendendo la parola parte da questo: «Lo sport come cultura. L’ho sempre sentito affermare ed io ci credo. Lo sport è cultura, è cultura che può essere leggerezza ma anche impegno profondo».
Guglielmino infine cita la felicità; è la felicità sampdoriana che ha conosciuto e che gli continua a dare amicizie vere e ora ricordi. Sui ricordi e il ricordato con Guglielmino c’è da starne certi: sono certificati dall’età. Guglielmino festeggia gli ottant’anni e tutta la storia della Sampdoria l’ha vissuta. Ora non rimane che fare l’augurio di successi al libro come alla squadra.
Appuntamento per l’acquisto in libreria:

Storie blucerchiate
di Edoardo Guglielmino
Ed. I Tascabili
Fratelli Frilli Editori
Euro 6,50

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