venerdì, dicembre 24, 2004

Closer- Amori in interni

Closer è un film di Mike Nichols, il regista de Il Laureato, che con quattro bravi interpreti, che dirige magistralmente, sa essere di un erotismo intenso senza scene di nudo; bastano gli sguardi. Basta la fisicità, bastano i sentimenti, che si rivelano ambigui, a raccontare l’amore e il sesso; il sesso e l’amore. Prendersi e lasciarsi; lasciarsi e prendersi.
Closer significa più vicini, stretti, intimi; tutto per vincere la solitudine che ognuno sconta nella vita. Non c’è calore di corpi che possa colmare la separazione degli individui. Quell’amore, che dovrebbe essere il balsamo per lenire la ferita originata dagli dei, non placa la sofferenza.
Closer è un film che per la sua origine teatrale potrebbe definirsi ‘amori in interni’. Il gioco di questi amori è crudele ed è così per nascondere la fragilità che l’amore dà a chi ama. Gli unici esterni del film diventano topici: aprono e chiudono la storia. Una storia che potrebbe anche non essere iniziata oppure semplicemente è lì pronta ad essere vissuta.
Closer, a distanza di oltre 32 anni, riprende una tematica affrontata dallo stesso regista con Conoscenza Carnale: i discorsi di sesso fatti in maniera esplicita. Con mano leggera e insieme dissacrante Nichols racconta la storia di due coppie in tempi diversi; incastra le relazioni in un gioco di specchi: le parole diventano rituali. Ti amo e non ti amo, ti lascio e ti voglio…per poi incominciare daccapo ogni volta.

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