giovedì, ottobre 06, 2005

Discorsi patetici

Ascoltare il presidente della Repubblica con i suoi richiami all’unità, alla concertazione, alla condivisioni della scelte di fondo nazionali, ha del patetico. Ma a chi parla? Spesso si ascoltano da Ciampi dei sermoni che paiono dettati ai bambini. Ma si è reso conto di chi ci governa? Lo sa che lo scontro frontale è la politica sostanziale della destra? Hanno la maggioranza e quindi ritengono di fare tutto. Tutto quello che interessa a loro. Non certo agli italiani. Con quella stessa logica avremo ad ogni cambio di maggioranza una nuova legge elettorale, una nuova riforma della Scuola, della Giustizia, della Costituzione, dell’informazione televisiva…altro che scelte istituzionali condivise; di sistema di valori fondanti l’unità nazionale; di costruzione di nuove classi dirigenti per governare il futuro.
Quello a cui si assiste è lo scontro tra interessi personali, prepotenze istituzionali, caduta di valori etici e ribaltamento del senso delle parole. Mi è capitato di sentire da uno che si definisce moderato per antonomasia, ovvero un UDC, che opponendosi alla legge elettorale l’opposizione fa un gesto di arroganza. Arroganza? Ma loro che vogliono imporre, a fine legislatura una legge per salvarsi il posto, come si chiamano? A sentirli sono vittime. Il ‘poverino’ poi è a capo del governo. Colui che si sacrifica per tutti, sta diventando sempre più ricco: lui è il liberista che si è costruito il monopolio e lo ha sancito per legge. Ora sempre il capo del governo, colui che era per il maggioritario, sempre per suoi interessi di potere lancia gli ultimatum: o il proporzionale o fine CdL. E il paese Italia? Si arrangi.

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