mercoledì, ottobre 30, 2013

Il ritorno del Principe

In Italia sul tema della corruzione non riusciamo mai ad essere coerenti; anzi dato che corrotti e corruttori spesso si trovano nei gangli del potere, ecco che politici e criminali frequentemente condividono affari e destini.
Uno dei libri più interessanti che affronta questo tema è Il ritorno del Principe
Uscito in libreria il 27 giugno 2008 il libro, Il ritorno del Principe di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato(Chiarelettere Editore, 368 pp., 15,60 Eu) affronta la mafiosità, quel comportamento diffuso specialmente qui in Italia, pare essere una componente costitutiva del potere: il richiamo al Principe di Macchiavelli, per cui ogni mezzo è lecito per l’esercizio del potere, è senza dubbio pregnante; quale democrazia può svilupparsi con questa premessa?
Di questo libro scrissi una recensione, pubblicata sul quotidiano online mentelocale.it il 4 novembre 2008.
Gli autori del libro inchiesta, Il ritorno del Principe, sono Saverio Lodato, giornalista e scrittore, che lavora per L'Unità, e Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo, dove dirige il Dipartimento Mafia-economia. Quest’ultimo è stato anche Pubblico Ministero al processo Andreotti.
Nel libro Roberto Scarpinato prende atto che il mondo degli assassini comunica con mille porte girevoli con le persone normali, con i tanti sepolcri imbiancati che occupano la scena…gli assassini, con i loro volti truci, molto spesso sono persone come noi che frequentano gli stessi salotti e le stesse chiese delle vittime… così abbiamo il dio dei dittatori e il dio degli oppressi, il dio dei corruttori e il dio dei poveri cristi, il dio dei mafiosi e il dio degli antimafiosi… così sono tutti bravi cristiani e in pace con loro stessi.
Alla luce degli ultimi avvenimenti, che riguardano soprattutto la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, ecco che si rimarca quanta ambiguità e voglia di continuare il gioco politico della collusione tra potere e malaffare- in questo caso la frode fiscale.
Avere le istituzioni democratiche al di sopra di ogni sospetto sarebbe cosa normale e invece...
In Italia vediamo come chi incappa nelle maglie della giustizia continua poi a frequentare gli stessi ambienti. La stessa gente non esita poi a licenziare e a bollare come ladri e farabutti gli altri, mentre si autoassolve in nome di una appartenenza ad una classe sociale superiore: sono senza vergogna.

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