domenica, aprile 27, 2003

"Armi di distruzione di massa", per quanto tempo siamo andati avanti a discutere su queste armi: da sanzionare, da trovare, da distruggere; tutto come argomento per legittimare una guerra che poi sarebbe questa sì, una vera distruzione di massa, ma fatta con l'assurdo codice cavalleresco della mentalità militare. Intanto si sviluppano epidemie e tragedie umanitarie anche senza bombe chimiche.
Oggi finito di parlare di wars si parla di sars (polmonite atipica) un altro incubo.
Come si è visto poi, la armi di distruzione di massa, erano solo un pretesto per fare una guerra già decisa per altre questioni: ridisegno dello scacchiere geopolitico mondiale da parte degli USA, per il petrolio, per intimorire il mondo arabo da dove è pervenuto l'attacco terroristico dell'11 Settembre 2001 e in ultimo, per dare un senso ideologico e morale, anche per la libertà e la democrazia. Il "casus belli" come si è visto questa volta non ha funzionato: l'ONU che tramite le sue risoluzioni si muoveva correttamente per disarmare l'Iraq, aveva reso non necessario l'uso della forza armata; la pressione dell'embargo decennale con il divieto di volo in vaste zone del pese rendevano l'Iraq non un pericolo per gli altri ma solo una vergogna. La guerra voluta dall'attuale amministrazione USA rivela se ce ne fosse bisogno il dispregio di ogni regola istituzionale democratica. Ma i mezzi sono importanti quanto i fini e visto il mezzo usato per "liberare" l'Iraq di certo non scaturirà niente di buono. Ci sarà ancora da credere a questi potenti? A questi novelli imperatori degli affari senza scrupoli? Chi sarà il nuovo popolo da democratizzare e da sottoporre all'esame degli USA? Io nel mio piccolo mi sto già considerando da solo una canaglia. L'intelligenza però mi trasforma in un costruttore di massa…naturalmente buona. W la pace.

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