La mia lettera a Berlusconi
Signor Primo Ministro Silvio Berlusconi la invito a rispondere, nella lettera che ha detto di inviarmi per spiegare la manovra sulle pensioni d'anzianità, ad alcune domande che ritengo essenziali per la trasparenza e la correttezza di chi si è voluto porre al governo del mio paese ed ora con delle riforme, anche se dice il contrario, sta mettendo pesantemente le mani nelle mie tasche rimettendo in discussione diritti conquistati in anni di battaglie civili e sindacali per una giustizia economica che lei con i suoi interessi sovverte.
Prima domanda: Dove ha preso i soldi per fare Milano 2 e successivamente la Fininvest? Cosa ha da dire sulla tangente, della società All Iberian, di 23 miliari di lire versate a Craxi? Altra domanda: Perchè si è sottratto al processo di Milano e non ha voluto rispondere ai pm Boccassini e Colombo, dopo che si era detto disponibile? Il lodo Schifani non era certo d'impaccio, oltretutto ha detto che non l'aveva voluto lei ma Ciampi. Poi in fondo risponda con un si o un no a questo: lei sa che la nostra democrazia, la sua e nostra libertà con cui ha potuto perseguire la sua ricchezza, sono frutto anche di combattenti e martiri comunisti italiani? Ha mai letto le "Lettere dei condannati a morte della Resistenza"?
Risponda a queste domande poiché la prima volta che mi scrisse, quella prima di farmi acquistare il suo euroconvertitore -non mi dica per favore che me lo ha regalato- raccontandomi la sua storia omise parecchie cose. Un italiano libero e votante: Giorgio Boratto.
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