Campagna di comunicazione
La massiccia campagna elettorale con l'invasione di manifesti giganti e spot televisivi, non dovrebbe preoccupare più di tanto: non saranno certo quei messaggi di propaganda politica a far cambiare opinione o schieramento all'elettore.Da sempre gli studiosi di comunicazione hanno fatto rilevare come all'interno di ogni manifestazione comunicativa, ogni rappresentazione visiva o verbale, ci fosse un fondamento di doppiezza; insomma ogni messaggio può essere letto in maniera diversa, scontando il paradosso. Già, il paradosso che oltre a spiegare la natura complessa delle cose e sfidare i principi di coerenza arriva a curarci. Sì, la sintesi del paradosso è nella massima di Ippocrate cui "le cose simili curano le cose simili".
Un esempio: sfruttando il paradosso si potrebbe immaginare una dichiarazione di Fassino, ai manifesti di Berlusconi che annunciano i numeri dei prestigiosi risultati del governo, con la frase: "Risultati impensabili per la loro grandezza"; un elogio dal doppio significato.
Un po' come fece Freud con la Gestapo cui, ad una dichiarazione di essere stato trattato bene, aggiunse di suo pugno: "Posso vivamente raccomandare la Gestapo a chicchessia". Tutti sapevano delle spaventose persecuzioni fatte agli ebrei e quell'elogio in più vanificava la propaganda di equità delle autorità naziste per un ebreo di fama internazionale.
Allora: "Con Berlusconi stiamo tutti veramente meglio!".
Buona Paqua
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