sabato, aprile 17, 2004

L'arma più forte

Sono arrivato osservando gli sviluppi della violenza nel mondo ad una conclusione: per combattere contro il più potente esercito del mondo, contro la più grande potenza armata della Terra, ovvero gli U.S.A., ci sono solo due possibilità: il terrorismo o la resistenza passiva alla Gandhi; io sono per quest'ultima.
Diversamente e lo si è visto in Iraq, come si potrebbe assistere in ogni parte del globo, è inutile combattere contro la tecnologia militare devastante degli USA. Quelli con occhi satellitari, con aerei fantasma, con missili intelligenti, con bombe a grappolo per il "colpisci e terrorizza", hanno già vinto tutte le guerre prossime venture che dichiareranno a loro piacimento, e poi sempre loro le dichiareranno finite e vinte.
Ai popoli che non sono amici degli americani che cosa rimane? Ripeto, ci sono solo due possibilità: il terrorismo o la resistenza passiva alla Gandhi; io sono per quest'ultima.
Il Vietnam, per la verità, ci ha fatto comprendere che vincere contro l'esercito più potente è possibile con la guerra popolare dove ogni abitante dello stato invaso è un soldato senza divisa armato soprattutto dalla volontà di cacciare l'oppressore e il portatore di una cultura estranea alla loro. Questa guerra popolare cruenta e senza esclusione di colpi, che è il terrorismo delle due parti, trascina un odio per generazioni e generazioni per cui alla fine non esiste mai un vero vincitore ma solo una sospensione del conflitto armato per altre forme di repressione.
L'India è riuscita a vincere la guerra con gli inglesi, allora la potenza mondiale per antonomasia, solo con la resistenza passiva, con la disobbedienza, gli scioperi, il rifiuto delle loro gabelle e con la forza morale e ragionevole di volere essere padroni del proprio destino, della propria terra e dei loro diritti. Il resto è storia.
Forse ancora una volta l'arma più forte è e rimane "Il discorso della Montagna".


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