giovedì, settembre 22, 2005

Un’emozione

L’emozione più forte di oggi è stata quella che mi ha procurato una dedica su un libro. Entrato in una libreria, e come mio solito messomi a sfogliare libri, in virtù del richiamo di autori e titoli, ho aperto il libro ‘La scrittura o la vita’ di Jorge Semprum e lo sguardo è andato sulla dedica: ‘A Cecilia per la meraviglia del suo sguardo meravigliato’. Bellissima. Che emozione. E cosa poteva esserci in Cecilia se non la meraviglia magari di ascoltare la vita di Jorge Semprum?
Emigrato con la famiglia in Francia quando le truppe franchiste occuparono Madrid, entrò nell’organizzazione della resistenza francese durante l’occupazione nazista in Francia. Arrestato nel settembre 1943 a Joigny, poi torturato dalla Gestapo a Auxerre, nel gennaio del 1944 è deportato a Buchenwald, dove milita nell'organizzazione comunista clandestina del campo.
Il grande viaggio, la sua prima opera, e La scrittura o la vita, scritto cinquant'anni più tardi, raccontano la sua esperienza della deportazione.
Al ritorno della pace, ritrova Parigi, dove esercita il mestiere di giornalista e di traduttore, in particolare per l'Unesco. Tuttavia, a partire dal 1953, ritorna a Madrid per far parte dell'organizzazione comunista. Per una decina d'anni, vive in clandestinità con lo pseudonimo di Federico Sanchez. Tale esperienza si concluderà con la sua esclusione dal partito, nel 1964, come ha poi raccontato in Federico Sanchez vi saluta (1993). Di nuovo in Francia, Jorge Semprun firma tra l'altro le sceneggiature di La guerra è finita, Z-L'orgia del potere e La confessione, che conquistano i favori di un largo pubblico. Dopo il ritorno della democrazia in Spagna, Jorge Semprun diventa ministro della cultura nel governo di Felipe Gonzales, dal 1988 al 1991. Negli ultimi anni, il successo internazionale ha contribuito a valorizzare la sua opera e il suo percorso, come dimostrano i molti premi internazionali che gli sono stati attribuiti…
E Cecilia? Di Cecilia non saprei. Di Cecilia mi raggiunge un lampo. Cecilia è l’amore, lo stupore, il suo sguardo meravigliato.

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