giovedì, novembre 17, 2005

Bacci sul lettino dello psicoanalista

Bruno Morchio psicoterapeuta e scrittore, si è trovato costretto tra uno psichiatra, Gianni Guasto, ed un psicoanalista, Romolo Rossi. Ad organizzare il gioco pericoloso –per lo scrittore ed il suo personaggio- è stato Andrea Guglielmino della Libreria Portoanticolibri di Palazzo Millo. L’incontro è stato ricco di spunti e di piacevoli digressioni. Gianni Guasto ha introdotto, o meglio ha fatto accomodare Morchio sull’ipotetico lettino, ricordando a tutti che Romolo Rossi è stato il loro ‘professore’ ed era uno che ‘sapeva tutto’, non lasciando scampo a nessuno. Con Rossi non si aveva mai la meglio; a questo però si accompagnava la riconoscenza nello spronare allo studio e di puntare in alto.
Romolo Rossi è stato il primo psicoanalista genovese e, grazie alla sua statura culturale, la sua materia è diventata una importante disciplina universitaria. Per Bacci Pagano e il suo autore un esame alquanto insidioso. Tutto alla luce dell’uscita del suo ultimo libro: ‘La crêuza degli ulivi’, per la Fratelli Frilli Editori.
Romolo Rossi ha esordito dichiarandosi un appassionato lettore di Bacci Pagano, anche perché ha sempre lavorato, studiato e abitato a Genova. Il primo abbozzo è un complimento a Morchio, che come scrittore ha fatto bene a dimenticare la psicoanalisi. Altro merito è quello di essere riuscito a fare di Genova uno sfondo per belle storie gialle, che per la sua natura irsuta e paesana non si immaginava. San Francisco è San Francisco, Los Angeles è Los Angeles, ma con Bacci Pagano che ci porta in giro, Genova è Genova. Genova come Chicago. Poi Bacci parla genovese e oggi pochi parlano genovese, ma qui bisogna essere chiari: o belin o minchia; o scazzo o rebigo…Bacci Pagano è ambivalente; intanto deve sceglier tra una ricca cucina parigina e una povera cucina genovese. A proposito come si fa a bere lo spumante Ferrari con il Cappon magro? Sarebbe stato meglio un vermentino o un pigato. Bacci ha l’aplomb ed ha il dente avvelenato; è ironico e sempre lamentoso. Bacci con le donne pasticcia. Bacci ama le donne e le donne non lo amano. Bacci è ligio al super-io e tanto borghese da diventare intellettuale di sinistra, così diventa rabbioso e anche politico. Rossi ricorda allora quel passaggio in cui si dice ‘cum’an bumbardou ben’. Falso. «Bacci sbaglia: nel 1941 gli inglesi non hanno bombardato i tedeschi ma gli italiani. A Genova. Noi».
Le ambivalenze continuano, però Morchio riesce con Bacci Pagano a ricomporre la scissione smascherando la recita della vita.
Rossi continua: «Però, ‘se io fossi lui’, cercherei di evitare gli schemi fissi e quell’ironia che fa diventare ‘macchiette’ certi personaggi. Ma il libro è uno strumento anche per cantarle a qualcuno e questa è una libertà».
Poi Rossi dichiara di essere demodè, un lettore all’antica, e dire ‘stronzo’ fa cadere molti vocaboli: infido, cattivo, infame, sporco…eviterebbe la brachilogia.
Per concludere Rossi auspica che il libro possa essere tradotto in 10 lingue diverse così da essere letto nel mondo. Però dovrebbe essere ripulito, sprovincializzato: dalla politica italiana intanto, dalle beghe nostrane. Cosa può interessare agli americani dei comunisti di Sestri? Bacci ripulito andrà bene a Boston. Un Bacci meno moralista e senza prediche dunque.
Rossi appare impietoso, ma è il suo mestiere. Morchio incassa. «Devo ammettere che riconosco le critiche di ambivalenza di Bacci, ma è una sua caratteristica. E’ quello che lo porta a soffrire; lui è la chiave del suo successo: uomo tormentato e tormentoso. Questo è il suo lavoro. Poi 5 anni di galera fatti ingiustamente è la spiegazione della sua rabbia. Bacci è lui perché beve quello che beve. Non lo vedo bere Dom Perignon. I comunisti di Sestri meriterebbero un libro solo per loro stessi. Però…quella del bombardamento del ’41 è grossa. Altro che tedeschi. Cercherò di rimediare nella ristampa. Bacci poi si identifica nei barboni, nei deboli, nei perdenti e con lui si raccontano storie di esistenze di altri protagonisti, più che lo svelare il mistero di un assassinio. Buoni e cattivi e rigidità schematica? C’è ma ad esempio salvando un chirurgo di Forza Italia l’ho superata».
Buona fortuna Bacci, ora puoi alzarti e sentirti dopo l’analisi più forte. Una bella seduta.
Bacci Pagano è il detective privato genovese protagonista di tre libri di Bruno Morchio. Bruno è anche un mio caro amico.

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