venerdì, novembre 11, 2005

Darwin sempre attuale

Charles Darwin è sempre più d’attualità e chi lo contesta, come ha sostenuto Enrico Bellone durante una conferenza su la scienza negata, vuol dire che pensa che la Terra è ancora piatta.
Ricordate? Copernico con Galileo diede la prima mazzata alla centralità dell’uomo nella natura, quando disse che la Terra girava intorno al sole e non viceversa; di più poi il sole girava attorno a qualche altra stella di una galassia, che non era la sola. L’ultima mazzata alle certezze dell’uomo la diede, come si sa, Freud quando accertò che non siamo padroni di niente; men che meno di quello che pensiamo. Quello che noi pensiamo e facciamo è solo in piccola parte frutto della nostra coscienza, ma è prodotto dall’inconscio, la parte sconosciuta di noi stessi. Darwin intervenne a metà dell’800 per dimostrarci che non siamo stati fatti ex novo, da un Dio, ma siamo il frutto di una lunga evoluzione animale, che non è conclusa ma è in continua trasformazione, dettata da adattamenti alle condizioni ambientali.
Questa è una verità che rilancia l’assolutismo della vera scienza, alla faccia di Ratzinger e Pera che si scagliano contro i relativisti. Relativisti sono loro, proponendo di insegnare nelle scuole una teoria creazionista a bilanciare quella di Darwin. No, non sono la stessa cosa.
Con ciò, relativisti e cultori del politically correct non sono affatto avversari del potere clericale. Viceversa, come sostiene Jervis nel suo libro, ‘Contro il relativismo’, finiscono per “incoraggiare quei dogmatici che oggi si oppongono al relativismo non già nel nome della realtà, ma nel nome di soggettive convinzioni di fede”. La vera differenza è allora essere non assolutisti ma fondamentalisti e questi neocon lo sono al pari di certi islamici.
Charles Darwin ci dimostrò i nostri limiti fisici, le nostre innumerevoli tare di passate condizioni iscritte ancora nel nostro corpo. Forse quei limiti sono scritti anche al nostro pensiero, che è la cosa più fantastica a cui è approdata finora l’evoluzione. Sembra che da un certo momento in poi l’evoluzione sia certificata dallo strumento che permette il pensiero, ossia il cervello; infatti, la sua stratificazione è la parte fisica che più di ogni altra cosa testimonia l’evoluzione della specie.
La complessità di questo organo fisico è la vera e forse unica discriminante dagli altri animali superiori: i primati. Pare che nel futuro si evolva e si modifichi solo il cervello. Ma è lo stesso cervello che come un potente registratore di fatti, emozioni, conserva tutta storia passata; diventa un archivio grandissimo di vita attraversata, in maniera di dotarci di adattabilità ad ogni nuova situazione.
Ma intanto si aspetta ancora che Darwin venga reintrodotto nelle scuole.
Forse per molti si è bloccata anche questa evoluzione.

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