Oggi ho visto: Crash - Contatto fisico
‘Su avanti, fuori tutti, scendete…questa è l’america’, queste sono le ultime parole del film ‘Crash-Contatto fisico’; le parole vengono rivolte ad un gruppo di asiatici clandestini che approdano nel ‘nuovo mondo’, il nostro. I clandestini arrivano nella nostra realtà come sopraggiunti da un passato remoto e quella, raccontata nel film, è l’america dove ci troviamo tutto e tutti. Los Angeles, dove si svolge il film, è una città che contiene il mondo: l’america intera di oggi con i problemi di coesistenza, tra paure e fiducia, tra identità e sradicamento, tra riserve e incomprensioni. Un film che riesce a trasmettere emozioni forti su un tema sempre d’attualità, il razzismo e la vita in una grande città.Protagonista, del film, è una comunità cosmopolita, come si può trovare ormai in ogni grande città del mondo. Quello che, Crash –Contatto fisico, racconta sono due giorni ‘normali’; due giorni di quotidiana follia esistenziale: rapine, giustizia, politica, sentimenti, sopraffazione, paure…con un mix di personaggi assunti come studio antropologico. Le varie storie si intrecciano con l’incontro tra i vari protagonisti intenti a risolvere le loro idiosincrasie quotidiane, i loro problemi di sopravvivenza e di vita. Quante volte ci incontriamo inconsapevoli nelle nostre città?
Ho sempre pensato che nessun incontro avviene per caso e questo film, come altri dove capita che si intreccino le storie, li descrive come necessari a rivelare la nostra natura: a metterci alla prova nei pregiudizi e nelle supponenze.
Ho sempre pensato ad un ordito disegnato da uno Spirito superiore: il film ne traccia una trama temporale breve ma significativa: possiamo farne coscienza?
Il film mi è piaciuto e dimostra, alla cinematografia mondiale, come si possa sempre continuare a fare grande cinema anche con mezzi economici modesti. Io lo raccomando.
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