Lettera ai musulmani
La bella e semplice lettera di Dionigi Tettamanzi ai musulmani per la fine del mese del Ramadan, riportata ieri sul quotidiano L’Unità, mi ha aperto il cuore. Chiamando in causa i giovani e i bambini come “dono di Dio per il futuro dell'umanità”, il Cardinale di Milano è andato al nocciolo della questione per superare l’odio e la visione catastrofica di scontro di civiltà che molti politici non solo prevedono ma auspicano.Il sentimento religioso, di qualunque religione sia, in questo caso dello specifico monoteismo, ha in sé l’amore di Dio e di riflesso l’amore per il prossimo. Le preghiere e i luoghi di culto dovrebbero sempre avvicinare le persone; chi prega dovrebbe conoscere la pietas e sperimentare insieme il limite e l’amore umano. Questo è di tutti. Pur nelle differenze di culto e di tradizioni, non dovrebbe mai mancare ai bambini la gioia di crescere insieme. Il mondo sarà loro. Se nelle nostre città, paesi, scuole, comunità, i bambini sperimenteranno il dialogo, la cooperazione e l’amicizia, nelle loro mani la pace diventerà una realtà. La civiltà allora sarà unica, quella dell’umanità.
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