domenica, agosto 07, 2005

Giochi sporchi

Un certo potere, con Berlusconi a capo, si dice indignato per le intercettazioni telefoniche; non certo per quello che rivelano ma per il semplice fatto che sono state effettuate. Così è la morale di questo potere: tu non mi controlli, invoco la privacy. Questo vale naturalmente per gli imbroglioni dell’alta finanza, per le lobby borsistiche, non vale per le persone semplici e umili; per gli altri.
Per chi ha letto le intercettazioni telefoniche comprende la statura culturale e morale di questi faccendieri. Non c’è forse da meravigliarci: buon gusto e denaro non sempre vanno d’accordo. Se poi pensiamo alle irrefrenabili ambizioni di questi ‘poveretti’ intercettati, sappiamo quanto poco basti a farseli ‘amici’: entrare nel giro del ‘compra e vendi’…ed essere a capo di qualche cosa. Contare.
‘Ma io volevo solo fare soldi’, dichiara Emilio Gnutti, il finanziere che di mestiere fa trading: ossia acquista 2-3 milioni di azioni, per esempio delle Generali, e poi dopo le rivende realizzando una plusvalenza. Bel lavoro, non c’è che dire. Ma che cosa ne farà dei soldi? A sentirli parlare in fondo capisce che stanno solo giocando. Giochi sporchi. Chissà pensano di giocare ancora a Monopoli, mettendosi le dita nel naso.

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