venerdì, marzo 03, 2006

Legge elettorale

Perché la cosiddetta Casa della Libertà mi ha tolto la libertà di scegliere e quindi di votare un candidato? Perché si sono aboliti i collegi elettorali, dove veniva instaurato un giusto rapporto democratico tra eletto e territorio? E’ stata fatta una riforma elettorale, a maggioranza governativa, effettuando un grave strappo istituzionale con la cancellazione di ogni possibilità di preferenza, consegnando alle segreterie dei partiti, che si comportano come bande, ogni potere di scelta degli eletti.
Dopo questo cambiamento di sistema di voto, ogni governo si riterrà autorizzato di fare una legge elettorale che più gli aggrada, in contrasto alla norma democratica, che vuole le regole del gioco siano fatte di comune accordo con le diverse parti.
La scrittura di questa legge elettorale, che reintroduce il sistema proporzionale in dispregio alla volontà espressa con un referendum popolare, ha anche dei passaggi alquanto ambigui. Ecco cosa recita l’art. 14 bis comma 3:
Contestualmente al deposito del contrassegno di cui all’articolo 14, i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, della Costituzione.
Avete capito? Dovranno dichiarare il capo della forza politica (leggi partito) e quello della coalizione…quindi non del futuro Presidente del Consiglio. Infatti si ricordano le prerogative di nomina, del capo del governo, al Presidente della Repubblica, secondo l’art.92. A questo punto io spero che il prossimo Presidente della Repubblica abbia il buon gusto e la correttezza politica istituzionale di non nominare un inquisito dalla magistratura, chi non sia stato assolto prima dai processi in corso, chi sia in conflitto di interessi- per avere la proprietà di concessioni statali e bancarie- e dulcis in fundo nomini, come è nelle sue facoltà, una persona seria. Non essendoci più il sistema maggioritario, non votando più uno schieramento unito da un solo simbolo, ma singoli partiti con capi banda, non si potrà decidere chi guiderà il prossimo governo.
Questo per me sarebbe giusta una legge del contrappasso: quello che hanno levato a me, di scegliere, sia riservato anche a loro, di imporre.
A proposito è giusto che una coalizione, annoveri tra i partiti che la compongono oltre che fascisti, razzisti, recidivi, ex galeotti, inquisiti, corruttori, anche un ‘No Euro’? Quale coerenza di programma può esserci?

Nessun commento: