domenica, marzo 26, 2006

Passaggi

Passaggi: così dovrebbe chiamarsi una pastorale occidentale; questa sarebbe certamente la storia di una egemonia culturale, che tende all’omologazione. In sostanza è un allineamento al canone statunitense, alla potenza degli USA. La colonizzazione è avvenuta poco alla volta: con la televisione, il cinema, le mode; un lento processo che ha plasmato due o tre generazioni e ci ha portati ad ingurgitare un hamburger verniciato alla cocciniglia e rendere precario ogni rapporto umano, partendo dal lavoro.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ma guai ad opporsi, a contestare: diventi subito un comunista, un antioccidentale, un traditore della patria…proprio ora che siamo in guerra. Siamo in guerra con l’altra metà del mondo, con l’Islam, l’Iran, il terrorismo, le forze del Male. Certo abbiamo i cannoni più spaventosi, abbiamo le armi più avanzate, con mira spaziale e navigatori satellitari…ma per spaventare chi? Per convincere cosa? Per conquistare come?
Noi in guerra, con uomini rimbecilliti e donne ‘rifatte’. Uomini che sognano il sesso con le bellone stampate sui calendari, non riconoscendo che sono le loro vicine di casa. Donne che sognano di fare le veline, le vallette in Tv, aspirando di sposare un ‘calciatore’. Ma non siamo certo tutti così. Ma come siamo arrivati a questa discrepanza? Ma quali padri abbiamo? Il mondo è bello perché è vario: così si dice in un afflato di banalità; così si pensa guardando le città…ma chi siamo? Chi è quel punk, pieno di borchie nel giubbotto di pelle nera come di anelli conficcati nella carne, che guardiamo schifati? Anche lui ha lo stesso padre? Si, maledetti padri che siamo. E ancora altri passaggi ci toccano.
Passaggi e ancora passaggi, la storia è fatta di questo. Allora ancora passaggi, ci aspettano ma per andare dove?
Ma, se niente succede per caso, ci aspetta una nuova dimensione e soprattutto un ultimo passaggio verso il nostro intimo: quando assaporiamo nell’amicizia e nell’amore che la vita è bella; quando sentiamo questo, ci accorgiamo che siamo ‘fuori’ e dentro…dentro alle cose che non passano mai. Le cose più vere. Forse solo quest’ultimo è un vero passaggio.

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