Caro Indro
Caro Indro, lo abbiamo provato o meglio lo stiamo provando secondo il tuo consiglio: per levarcelo d'attorno, basta metterlo alla prova. Infatti, il megalomane, continua a parlare di miracoli ed i suoi alleati sono dei ragazzi che hanno bisogno di sfogarsi un po’, mentre lui lavora come un tedesco tipo kapò, forse anche comunista, ma sicuramente più vicino a Milano che a Roma restata sempre ladrona; come sostiene il compagno di cene del lunedì, rubate all'amore con la Bartolini proprietaria di un Foglio fiancheggiatore con un Giornale cognato, (te lo ricordi?) unici esempi di stampa non in mano alla sinistra giustizialista, collusa con una magistratura diventata un cancro da estirpare e quindi prima riforma da fare, dopo quella della scuola già fatta, e dopo alcune leggi tipo depenalizzazione del falso in bilancio, rogatorie internazionali e lodo schifani per garantirsi l'impunità.
Ora in ballo c'è anche la riforma dell'informazione televisiva, che come si sa' gira intorno ai soldi della pubblicità che resterà in mano salda a Pubblitalia, cioè a lui, per un po' di anni in attesa di comprarsi poi quello che resta e avanza alla faccia di tutti.
Gli italiani forse iniziano a prendere le distanze dall'imbonitore e a comprendere che non sempre il più ricco e il più furbo, è anche il più bravo.
Scusa Indro, ma non sarà che gli italiani siano solo quelli di Fucecchio?
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