domenica, agosto 17, 2003

PARLARNE ANCORA CON MODERAZIONE


Vorrei riuscire a non parlare più di Berlusconi; bisognerebbe anche ignorarlo, non vederlo più, non sentirlo né parlare né cantare. Occorrerebbe forse andare all'estero ma io vedo che anche lì non c'è tregua: se ne parla e scrive. Proserpina me lo conferma: Berlusconi è diventato il sinonimo dell'italianità caciarona, improvvisatrice e soprattutto barzellettiera; infatti dopo il suo nome ecco sentire: ah ah ah. Cosa fare? Evitare tv e giornali? Evitare partiti, piazze e bar? Chiudersi in convento di clausura? Andare in Patagonia o su qualche isola deserta della Polinesia? Forse basterebbe far finta di niente, continuare a vivere come se non ci fosse. "Berlusconi chi? Forse si riferisce al signor Sarchiapone?". Questa potrebbe essere una risposta. E se qualcuno insiste: "Berlusconi il presidente, il magnate, il cavaliere…". "Ecco, non lo conosco, non frequento certe compagnie, la mia educazione e buon gusto me lo impedisce"…
Purtroppo non ce la farò: milioni di italiani l'hanno scelto anche per me; è la democrazia che m'impone l'inguardabile: per me una specie di "puzzone ignorante", ma tant'è devo accettare le regole della maggioranza che vince e per un tot di tempo ci prova a farmi contento…Ci prova con tutto ed io mi incazzo invece sempre di più. Calma è solo questione di tempo e poi di Andreotti c'è n'è stato uno solo perché c'era la DC che sopravviveva a tutto, ora Forza Italia vivrà in proporzione solo il tempo di una partita allo stadio con i supplementari, seppur appena nata ha già quasi settant'anni, l'età del capo. Fra poco ci sarà il fischio di chiusura. Allora coraggio parliamone con moderazione e un po' di rispetto come si addice alle persone anziane. Fra poco non lo vedremo più.

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