lunedì, agosto 25, 2003

CUCINA TRASH


L'altra sera alla festa dell'Unità, un compagno si è prestato a fare un piatto di spaghetti per i volontari impegnati nel ristorante La Grigliata che aveva esaurito tutto in cucina. Questo piatto mi ha fatto pensare ad un tipo di cucina di menù, da nouvelle cuisine, nascosta ma praticata molto. Si può chiamare cucina trash o da cantiere, è la cucina che prepara piatti improvvisati durante la pausa pranzo degli operai addetti a lavori pesanti.
L'occorrente per questa cucina è un fornelletto ad alcool, ma alla bisogna va bene qualunque cosa infiammabile da accendere sotto ad una pentola d'alluminio buggerata e mancante di solito di una maniglia di bronzo. Altro arnese di questa batteria utile a cuocere, è una grossa padella nera con varie deformazioni ed una strisciata di colore cangiante quale ricordo di una scaldata di fiamma ossidrica o acetilene di un giorno lontano, fatta per scaldare qualche avanzo per "cuccureddu", carpentiere sardo e tifoso juventino.
I piatti tipici di questa dieta underground sono pochi e semplici: spaghetti aglio, olio e peeroncino; pasta ai quattro formaggi: gorgonzola, gorgonzola, gorgonzola con una punta di pecorino sardo, sostanzialmente solo due ingredienti più il peperoncino; tonno, fagioli (in scatola anch'essi), uova sode, cipolline e ancora peperoncino. Quest'ultimo è un piatto freddo che si accompagna con il panino con mortadella e sottilletta di formaggio senza nome, anche qui due o tre tocchetti di peperoncino rosso non mancano.
La composizione di questa dieta è il sapore forte, strong per dirlo in uno slang che originariamente è sardo-calabrese.
Il peperoncino è dunque l'elemento base, il "fil rouge" piccante che uniforma gli avventori trasformandoli il tanti "grisù (draghetto sputafuoco) umani.
Buon appetito. Mi sarebbe gradito conoscere altre ricette di questa formidabile ricca cucina proletaria. Scrivetemi.

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